Venerdì, 16 Marzo 2012 Chieti

Picchia medici e agenti poi muore d'infarto

Ricoverato al policlinico va in escandescenze, trasferito a Guardiagrele perde la vita

di Katia Giammaria

E' morto di infarto nella divisione psichiatrica di Guardiagrele, la sera del 14 marzo, dove era giunto in trattamento sanitario obbligatorio perché la stessa mattina era andato in escandescenze nel reparto di Patologia medica del policlinico di Colle dell'Ara dove era ricoverato da qualche giorno. Il corpo di Roberto Di Prinzio, 52 anni, operatore ecologico di Guardiagrele, con ogni probabilità sarà sottoposto ad autopsia.

Di 160 chili di peso, era ricoverato all'ospedale clinicizzato Santissima Annunziata per curare il problema della sua obesità che in questi ultimi giorni gli aveva causato una insufficienza respiratoria. Infatti i medici del reparto diretto dal professor Franco Cuccurullo, rettore della università d'Annunzio (mercoledì mattina assente), lo avevano sottoposto anche a una terapia con la bomola di ossigeno.

Quando, verso le 11,30 di mercoledì, il 52enne è stato colto da una grave crisi di nervi. Con lui c'era la moglie che considerato il temperamento tranquillo del marito, era molto spaventata, ha chiamato i medici di turno i quali, una volta giunti nella stanza, sono stati aggrediti dal paziente. Ha buttato le suppellettili della sua camera, gridava e menava botte verso qualsiasi direzione. Fuori di sé, Di Prinzio ha colpito anche la moglie che tentava in ogni modo di calmarlo. A quel punto i medici hanno avvertito i poliziotti del posto fisso. Ma anche loro le hanno prese. Gli agenti hanno allora chiamato i rinforzi e due colleghi della volante sono giunti di lì a qualche minuto. A fatica tutti insieme, compresa la moglie, hanno cercato di frenare la forza del povero netturbino, dovuta non solo allo straordinario peso ma probabilmente provocata dall'improvviso stato di alterazione psichica. Con l'aiuto anche di una guardia giurata, tutti i presenti hanno bloccato Di Prinzio per terra. Gli è stato praticato anche un calmante.

Quindi la decisione del reparto di procedere al trattamento sanitario obbligatorio. Completate le procedure, Di Prinzio è stato trasferito nell'ospedale di Guardiagrele. E' morto nella serata per infarto. «Non ero un reparto», dice il professor Franco Cuccurullo, «non so quale fosse il suo quadro clinico ma da quello che mi hanno raccontato i medici del mio reparto credo che l'infarto sia stato conseguente alla sua patologia. Il paziente è stato sottoposto a una tac cerebrale, per verificare se avesse un risentimento meningeo, a elettrocardiogramma, insomma gli hanno fatto tutto ciò che si poteva fare e di fronte a quell'episodio di violenza, non si poteva che procedere ad un trattamento sanitario obbligatorio. Mi addolora molto quanto è accaduto», commenta il professor, «era un uomo giovane».

La notizia si è rapidamente diffusa a Guardiagrele. Padre di due figli, Di Prinzio era molto conosciuto anche per il suo lavoro lo metteva in contatto con molti. Un uomo tranquillo, la considerazione generale, che non ha mai dato alcunn segnale di una benché minima sofferenza psichica. La sua morte ha sconvolto quanti lo conoscevano. Addolorato l'ex sindaco Mario Palmerio, l'attuale Sandro Salvi e il suo medico curante, l'assessore Floriano Iezzi.

Fonte "Il Centro"