Giovedì, 7 Dicembre 2023 AbruzzoLa Regione Abruzzo discrimina i B&B non imprenditoriali: scelta incomprensibileFederazione Associazioni Ricettività ExtralberghieraDa Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera riceviamo e pubblichiamo: “Non comprendiamo la scelta dell’Assessorato al Turismo della Regione Abruzzo nel voler escludere, dalla classificazione prevista dal nuovo Disciplinare attuativo della Legge regionale 10/23, i Bed & Breakfast non imprenditoriali presenti sul territorio regionale” – dichiara il Presidente F.A.R.E. Delia di Maio – “Il Disciplinare infatti prevede, per i differenti livelli di classificazione, tutte caratteristiche riferibili alle dotazioni presenti nelle strutture e alla qualità dei servizi che di fatto sono attuabili sia dai i B&B imprenditoriali che da quelli non imprenditoriali.” Difatti, tutte le regioni che hanno adottato una classificazione non hanno mai fatto una distinzione di questo tipo, a dimostrazione che l’anima e lo spirito dell'accoglienza familiare deve rimanere lo stesso, a prescindere dalla forma fiscale che il gestore intende utilizzare per la propria attività. Non è certamente il fattore “'imprenditoriale o non imprenditoriale” a determinare l’arredamento di una camera, il numero di lingue parlate dall’host, la possibilità di fornire indicazioni in più lingue straniere, la possibilità del deposito bagagli piuttosto che l’antenna satellitare o il cambio biancheria più volte alla settimana. “Leggendo attentamente l’allegato B del Disciplinare – continua il Presidente - ci si accorge che tutte le categorie e gli elementi indicate per la classificazione possono tranquillamente riferirsi ad entrambe le forme di B&B.” Viene davvero difficile pensare che in una struttura non imprenditoriale non si possa mettere nelle camere un asciugacapelli o avere disponibile una culla per bambini. “Per questo risulta davvero incomprensibile, e allo stesso tempo non condivisibile, - afferma il Presidente - la posizione di una Associazione locale che accoglie con favore tale scelta discriminatoria adducendo motivazioni inappropriate, come ad esempio gli eventuali “servizi aggiuntivi” che possono offrire i B&B imprenditoriali perché di questi servizi non vi è traccia alcuna nel Disciplinare e nell’Allegato B.” Inoltre, risulta ancor meno chiara la scelta fatta dalla Regione considerando che la maggioranza dei B&B abruzzesi opera in forma non imprenditoriale. “Questa discriminazione appare come una chiara volontà di voler eliminare la forma non imprenditoriale della categoria del B&B” – continua il Presidente – “che, in Abruzzo, ha fortemente contribuito allo sviluppo turistico di aree interne poco conosciute e non solo.” “Riguardo i servizi aggiuntivi è doverosa un’ultima considerazione” – aggiunge il Presidente Di Maio – “è la Regione stessa che introduce, all’art 1, co. 11 L.R. 14/01/2020, il B&B imprenditoriale definendolo come ‘attività ricettiva svolta in maniera continuativa e professionale diretta a fornire alloggio e prima colazione all’interno di una abitazione o parte di essa.’ Anche qui non vi è traccia alcuna di fornire eventuali servizi aggiuntivi che, se pur previsti, sono comunque soggetti alle regolamentazione e ai necessari patentini per poter essere attuati.” “Vorremmo anche sottolineare” – prosegue Di Maio – “che tutta la procedura per ottenere il diverso livello di classificazione avverrà attraverso un’autocertificazione che il titolare dovrà presentare. Ma chi controllerà effettivamente la corrispondenza di quanto dichiarato?” “La Federazione F.A.R.E. supporterà la Delegazione Abruzzo in qualsiasi azione si renda necessaria” – conclude il Presidente – “per far sì che vengano attuate le necessarie modifiche ed evitare l’esclusione delle strutture non imprenditoriali.”
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