Giovedì, 8 Aprile 2021 Abruzzo

Nuova linea ferroviaria tra Pescara e Roma

Costerà 6,2 miliardi di euro e ci vorranno 10 anni per realizzarla

Oltre 160 chilometri di nuova ferrovia, da Pescara a Roma, passando per Sulmona e Avezzano. Una delle più grandi opere mai realizzate in Abruzzo, che avrà un costo di realizzazione di 6,2 miliardi di euro, circa 40 milioni a chilometro, e tempistiche, solo per i cantieri dai 4 ai 7 anni a seconda dei lotti, a cui si aggiungono però non meno di cinque anni per progettazione, inter autorizzativo e gara d’appalto. La previsione di gallerie per 53 chilometri, delle quali già trova la ferma opposizione del fronte ambientalista quella tra la valle Peligna e la val Pescara, sotto il monte Rotondo, ricompreso in una riserva naturale.

Ha un costo enorme, ed è lastricato da incognite, il progetto che è al centro dei sogni e delle solenni promesse della politica regionale, nelle campagne elettorali degli ultimi decenni. Che però, dopo essere stato inserito tra le opere strategiche del Recovery plan, dall’ex premier Giuseppe Conte, per l’utilizzo di 209 miliardi di fondi europei e in prestito, ha preso una forma definita grazie all’approvazione nella giunta regionale il 14 marzo scorso, del documento di pre-fattibilità tecnico-economico, preliminare alla progettazione, redatto da Rete ferroviaria italiana (Rfi),  insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Abruzzo e Regione Lazio.

L’obiettivo  dello studio preliminare parte da un presupposto: cosa fare, a che costo e in quanto tempo, per far sì che  il tempo di percorrenza tra tra Pescara e Roma si riduca ad appena  a 2 ore 40 minuti, da Pescara a Sulmona a circa 50 minuti, da Avezzano a Roma a circa 50 minuti. La metà di quello che occorre ora. Grazie al raddoppio della linea, tagli in galleria del tracciato attuale, l’incremento della velocità dei treni.

Una ferrovia veloce, finora ancora sulla carta, che però già accende gli animi nel mondo politico. In Abruzzo infatti esiste un progetto dai costi anch’essi notevolissimi che punta a velocizzare il collegamento ferroviario tra Roma e L’Aquila passando più a nord, con una nova tratta tra Scoppito, ad ovest del capoluogo fino a Passo Corese,  e verso est, potenziando il tratto tra il capoluogo e Sulmona.

Ipotesi vista con il fumo negli occhi nella Marsica, tanto che a fine marzo al comune di Avezzano è stata approvata una mozione che ha ribadito che questa infrastruttura rappresenta per il territorio la priorità delle priorità, anche perché funzionale all’ancora più grande progetto di realizzazione del corridoio adriatico, tra il porto di Civitavecchia a quello di Ortona in provincia di Chieti.

E non senza ragionevoli argomenti si ritiene che il percorso L’Aquila- Passo Corese non è complementare, ma antagonista rispetto alla Roma-Avezzano. Visto che è a dir poco improbabile che il governo possa finanziare entrambi gli interventi.

Nello studio di perfettibilità, per quel che riguarda il capoluogo d’Abruzzo, si prevede solo “la possibilità di creare collegamenti L’Aquila-Roma veloci mediante un servizio misto bus autostradale-treno con interscambio a Carsoli”. Inoltre L’Aquila godrebbe di un avvicinamento a Pescara, grazie al potenziamento del tratto da Sulmona in poi.

A mettere in discussione però l’infrastruttura abruzzese, la cui priorità nel Recovery plan è solo  stata annunciata, è l’attivismo delle Marche che puntano a far realizzare il corridoio Adriatico tra Civitavecchia e Ancona, tagliando fuori del tutto l’Abruzzo. A perorare la causa è stato nei giorni scorsi Antonio Tajani, vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia, provocando veementi reazioni in Abruzzo, con il presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, silente.

Il capogruppo Pd in Consiglio Regionale Silvio Paolucci ha chiesto pertanto la convocazione di un consiglio regionale straordinario sul “rischio concreto che il corridoio europeo bypassi i nostri porti ed infrastrutture” e chiedendo “una azione forte che raduni la politica e le istituzioni, ma soprattutto coinvolga le 16 sigle che rappresentano associazioni di datoriali, di categoria e sindacati”.

Venendo dunque a illustrare nel dettaglio il documento di pre-fattibilità tecnico-economico,  lo scopo viene indicato nella necessità di “velocizzare il collegamento lungo l’intero asse transappenninico, con tempi di percorrenza Pescara-Roma nell’ordine delle due ore o poco meno, tempi Avezzano-Roma compatibili con il pendolarismo quotidiano (inferiori all’ora) e servizio alle principali località lungo il tragitto. Il servizio veloce individuato potrà avere frequenze fino a un treno all’ora per direzione”.