Domenica, 18 Agosto 2019 ChietiZavattaro chiede garanzie: la nomina a direttore generale slittaNonostante il nuovo quadro nazionale rapporti sempre tesi in Regione tra Lega e FdIUn incontro interlocutorio, in cui le parti si sarebbero avvicinate, ma la fumata bianca è rinviata ai prossimi giorni: il manager della Asl indicato nella provincia teatina, Francesco Zavattaro, da una parte ha fatto intendere che tornerebbe volentieri in Abruzzo, dall’altra, ha dettato precise “condizioni”, non solo di carattere economico, sottolineando la necessità in particolare di stabilire lo stato dell’arte del buco di bilancio e l’orientamento politico sul project financing dell’ospedale Santissima Annunziata, non sicuro staticamente e sismicamente. Il tutto potrebbe far parte di un documento nel quale il centrodestra darebbe le garanzie politiche ed istituzionali richieste, anche con l’adeguamento del compenso da concretizzare nei prossimi mesi. I vertici regionali, guidati dal governatore, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, hanno fatto intravedere aperture, mostrato la volontà di contrattualizzare lo stimato manager, già dg chietino per due volte e poi cacciato dal centrosinistra targato Luciano D’Alfonso, per sciogliere il nodo, dopo la firma dei decreti da parte dello stesso Marsilio sui titolari dell’Aquila e di Chieti. Anche se non ci sono resoconti ufficiali, da quanto si è appreso le parti, in un confronto cordiale e franco che si è svolto stamani a Pescara, hanno approfondito argomentazioni e valutazioni riservandosi di scambiarsi nei prossimi giorni documenti rivedersi a stretto giro. D’altra parte, visto il commissario dell'Agenzia regionale per il coordinamento della Salute della regione Friuli Venezia Giulia, rimarrà in Abruzzo fino a lunedì prossimo, potrebbe esserci un altro contatto diretto. Da fonti regionali emerge un cauto ottimismo su un accordo che possa sbloccare non solo la nomina del già due volte dg della Asl di Chieti, ma anche quella del nuovo manager dell’Aquila, il romano Roberto Testa, che ha invece aderito, il cui insediamento ufficiale con il passaggio in Giunta, essendo un provvedimento unico, è legato al destino di Zavattaro. Ma sulla vicenda dei manager, motivo della mini-crisi di Giunta da parte della Lega che ha denunciato di non essere stata coinvolta nelle scelte, sembra incombere all’orizzonte una nuova puntata della “guerra” tra i salviniani e il resto della maggioranza di centrodestra, in particolare Fdi e Fi: all’incontro di oggi non era presente infatti l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, nonostante l’ex consigliere regionale di Fi, fosse a Pescara al lavoro in assessorato. Al tavolo della trattativa sono intervenuti, oltre a Marsilio, l’assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo Mauro Febbo, esponente chietino di Fi, l’assessore regionale al Bilancio e al Personale Guido Quintino Liris, di Fdi, dirigente medico della Asl aquilana ed ex vice sindaco del capoluogo di regione e il dirigente Emanuela Grimaldi, direttire del Dipartimento Affari della Giunta. Anche in questo caso, le bocche sono cucite, e stando a quanto circola negli ambienti salviniani, l’assenza sarebbe della Verì sarebbe politica; in sostanza, non si sarebbe ancora rimarginata, nonostante le dichiarazioni seguite alla verifica di lunedì scorso, la ferita delle nomine non condivise che ha portato i vertici dirigenziali ad ufficializzare la crisi annunciando lo “sciopero” dalla Giunta. Il caso è scoppiato soprattutto per la scelta di Testa all’Aquila dove i salviniani, avevano puntato su Ferdinando Romano, un epilogo voluto secondo molti oltre che da Marsilio, da Liris e dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, anch’egli di Fdi. La scelta ha provocato la reazione del deputato aquilano Luigi D’Eramo, fino ad alcuni mesi fa collega di Giunta di Liris e Biondi. Tornando a Zavattaro, è convinto a tornare in Abruzzo anche per motivi personali.
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