Martedì, 16 Ottobre 2007 Notizie

Si è suicidato a Francavilla al Mare uno dei due collaboratori dell'inchiesta sull'omicidio Fortugno

Bruno Piccolo era in regime di sorveglianza nella località costiera abruzzese

Uno dei due collaboratori degli inquirenti nell'inchiesta sull'omicidio di Francesco Fortugno, Bruno Piccolo, si è tolto impiccandosi nella località protetta dove si trovava. Il cadavere di Piccolo è stato trovato ieri pomeriggio dal personale delle forze dell'ordine che periodicamente controllava il giovane. Nel luogo del ritrovamento è intervenuto anche il medico legale. Dagli accertamenti fatti dagli investigatori, emergerebbe che non ci sono dubbi circa il suicidio. Il suicidio di Bruno Piccolo è avvenuto in un'abitazione di Francavilla a Mare (Chieti), all'interno della quale il collaboratore ha lasciato uno scritto, una sorta di epitaffio, in cui ha chiarito le motivazioni del suo gesto. Gli inquirenti, nell'immediatezza dell'episodio, hanno acquisito i tabulati telefonici per conoscere i contatti che Bruno Piccolo aveva avuto negli ultimissimi giorni ed in particolare relativamente ad un rapporto sentimentale definito burrascoso che lo stesso intratteneva con una donna abruzzese. Sotto il profilo del processo per l'omicidio di Franco Fortugno, in corso a Locri, l'apporto di Piccolo, secondo quanto hanno detto gli inquirenti, era ormai esaurito. Piccolo, alcuni giorni fa, era stato interrogato negli uffici della Direzione nazionale antimafia di Roma. Sui contenuti dell'interrogatorio però nulla si è appreso. Della morte di Piccolo sono stati informati i due sostituti procuratore della Dda di Reggio Calabria, Marco Colamonici e Mario Andrigo, che coordinano le indagini sull'omicidio di Francesco Fortugno, ucciso il 16 ottobre del 2005 a Locri. Proprio oggi è il secondo anniversario della morte dell'ex vicepresidente del Regione Calabria. «Il fatto è molto grave e chiederò che si indaghi sulla morte di questo ragazzo». Questo il commento della vedova di Francesco Fortugno, il deputato dell'Ulivo Maria Grazia Laganà. «Ora - ha aggiunto - bisogna spingere per cercare la verità sino in fondo anche in un momento caldo e così intenso del processo». Incredulità in Procura Incredulità e stupore negli uffici della Procura Distrettuale antimafia di Reggio Calabria. «Bruno Piccolo era preciso, analitico» dice di lui uno degli inquirenti che lo hanno ascoltato nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. «Di lui si può dire - prosegue l'investigatore - che era un vero pentito perchè aveva coerentemente scelto di collaborare con la giustizia senza dubbi e tentennamenti. Tanto erano forti le sue convinzioni che non era stato mai messo in difficoltà nè durante l'incidente probatorio nè durante i vari controesami a cui era stato sottoposto».