Lunedì, 23 Agosto 2010 L'avvocato informa

La lotta eterna tra uomo e natura

Capitolo 2

Come promesso nel precedente articolo sul tema ("La lotta eterna tra uomo e natura - I° capitolo",  https://www.piazzarossetti.it/la-lotta-eterna-tra-uomo-e-natura_48059.html, torniamo a dare un'occhiata a ciò che nel frattempo - da gennaio ad oggi - è accaduto alle discusse recinzioni del lido vastese.
Ci eravamo lasciati chiedendoci se le vittorie riportate dall'amministrazione locale davanti ai giudici amministrativi contro i balneatori vastesi per la rimozione delle recinzioni, potessero dare i buoni frutti di una spiaggia più libera da steccati e recinti già dall'estate 2010 e, invece, contrariamente a tutti i buoni auspici che la laboriosa battaglia del Comune già lasciava presagire, quel che i giudici hanno cacciato dalla porta il legislatore a rificcato dalla finestra!
Il serrato braccio di ferro tra amministratori locali e balneatori, infatti, sembrava, almeno in questo momento storico, aver preso una piega consona al dettato normativo, che espressamente vieta la recinzione degli stabilimenti, se non in ambiti spaziali e stagionali molto limitati; e quello che era lo storico vezzo dei balneatori locali, di privatizzare il demanio e serrarlo all'interno di palizzate prottettive, sembrava, quindi, giunto al termine... ma quando orami le speranze di questi ultimi sembravano essere state annientate dalle "impietose" sentenze del TAR, ecco che, un'ultima spiaggia è emersa dalle acque annientando l'autorevolezza dei giudici e, in spregio a tutti gli sforzi ed i buoni risultati raggiunti dall'attuale maggioranza, la legge stessa è mutata ed ha stravolge l'ordine costituito.
Se, infatti, da tempo immemore, la legge era chiara nel sancire la libera fuizione del demanio marittimo, improvvisamente, si è messa a convalidare la legittimità delle recinzioni e sanare quelle già esistenti.
La tecnica è la solita. Se chi di turno al potere non condivide un assetto costituito, muta l'ordine legislativo, e quello che ieri era legittimo diviene improvvisamente illegittimo o, al contrario - ed è cio che è accaduto nella nostra città -, quel che fino a ieri era vietato diventa, d'improvviso, legittimo.
Sia a livello nazionale che locale, il gioco del potere si omologa.
Nulla da eccepire da un punto di vista tecnico-legislatvo: il Consiglio Regionale ha competenza in materia di demanio marittimo e può fare "ciò che vuole"!
Ma come nella favola dell'apprendista stregone, dove il giovane ed inesperto garzone dello stregone perde il controllo delle pratiche magiche, la notizia dell'emendamento dei recinti non è rimasta "confinata" in ambito locale, ma, grazie alla dirompente azione dei moderni mass media, ha scavalcato ogni "recinzione" ed è letteralmente esplosa in tutta Italia - e, proobabilmente, anche oltre - e si è, in termini di cattiva immagine, praticamente ritorta contro i balneatori, proprio coloro che in quel sorprendente provvedimento legislativo avevano intravisto un barlume di speranza per la tutela dei propri interessi privatistici.
Morale della favola?
Lo stesso legislatore, nel volgere di poche settimane, ha prima fatto e poi difatto, emendando l'emendamento, così interpretando un imbarazzante dietro-front, con il risultato che la legge è tornata come'era, vietando le recinzioni, se non in ambiti spaziali e stagionali molto limitati).
Al di là di tutto ciò, l'estate 2010 è finita e, a parte qualche eccezione, le storiche recinzioni vastesi sono ancora tutte là, a protegge le sdraio da famigerati vandali! Mentre il turista che arriva in spiaggia cerca a fatica un accesso alla spiaggia.
Dobbiamo lasciarci, quindi, ancora una volta con la questione in sospeso, parafrasando quella famosa ed allegra canzone estiva degli anni '60 che diceva "stessa spiaggia, stesso mare" nel 2010! E nel 2011? Staremo a vedere.