Domenica, 21 Dicembre 2025 Vasto

La Uil Pa denuncia “condizioni indegne per lavoratori e detenuti, si ignora la prevenzione”

Le condizioni di lavoro e di detenzione nella Casa Lavoro di Vasto sono inaccettabili

Dura presa di posizione del segretario locale UIL PA Giovanni Notarangelo sulle condizioni all’interno della Casa Lavoro con annessa Sezione Circondariale di Torre Sinello. In un comunicato diffuso il 21 dicembre, il sindacato denuncia gravi criticità strutturali e organizzative che continuano a essere ignorate, nonostante i ripetuti segnali di allarme.

Nel mirino della UIL PA finiscono quella che viene definita “la politica delle inaugurazioni e delle passerelle” e le iniziative di facciata che mostrerebbero una presunta vicinanza agli internati e ai detenuti, mentre – secondo il sindacato – all’interno delle mura carcerarie si consumano quotidianamente diritti negati, in condizioni che sarebbero difficilmente tollerabili anche nei Paesi meno sviluppati.

Particolarmente grave l’episodio segnalato nella giornata di sabato 20 dicembre, quando i lavoratori itineranti impiegati in cucina sarebbero stati costretti a lavarsi riscaldando autonomamente l’acqua acquistata al sopravvitto, utilizzando fornellini a gas. Una situazione definita “umiliante”, affrontata per necessità e per tutelarsi dai miasmi della cucina e dal sudore di un’intera giornata di lavoro, senza alcun supporto da parte dell’amministrazione.

La UIL PA ricorda di essersi opposta con fermezza all’apertura del terzo piano della struttura, avendo già preannunciato i rischi e le conseguenze di una gestione non adeguata. Rischi che oggi, secondo il sindacato, si stanno materializzando, mentre il personale di Polizia Penitenziaria continua a svolgere il proprio servizio confidando nella “buona sorte” affinché i turni si concludano senza incidenti o rivolte.

Nel comunicato viene richiamata anche una celebre frase di Voltaire: “Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando le condizioni delle sue carceri”, a sottolineare come le attuali condizioni rappresentino un indicatore preoccupante dello stato del sistema penitenziario.

“La prevenzione sembra essere una parola scomoda – conclude la UIL PA – in un Paese che si dimostra sempre pronto a intervenire dopo i disastri, ma mai prima”. Un monito che suona come un appello alle istituzioni affinché si passi finalmente dalle parole ai fatti, tutelando la dignità dei lavoratori e la sicurezza all’interno delle carceri.