Giovedì, 18 Dicembre 2025 Vastese

Abruzzo: olio, qualità e mercato

A Lanciano (CH), i frantoiani fanno il punto sulla nuova stagione

Si è svolto a Lanciano, con una partecipazione ampia e qualificata di frantoiani abruzzesi, l’incontro “Olivicoltura e Frantoi – Lavorazioni autunnali post raccolta, analisi, prezzi e prospettive future”, promosso da AIFO – Associazione Italiana Frantoiani Oleari nell’ambito del Progetto Esecutivo 2025 di Italia Olivicola, sostenuto dal Regolamento (UE) 2021/2115. Un appuntamento che ha messo al centro il confronto tra agronomia, trasformazione e mercato, offrendo una fotografia aggiornata della filiera olivicolo-olearia e delle principali sfide che attendono il settore.

A fare gli onori di casa e a moderare l’incontro è stato il presidente AIFO, Alberto Amoroso, che nelle conclusioni ha richiamato con forza la necessità di rafforzare il dialogo lungo tutta la filiera: "Solo lavorando in sinergia, dal campo al frantoio fino al mercato, possiamo continuare a valorizzare le nostre produzioni. Olive sane e sapientemente coltivate ci permettono di ottenere oli di altissima qualità, capaci di esprimere al meglio - ha aggiunto -le loro caratteristiche organolettiche e di esaltare il patrimonio di biodiversità che contraddistingue l’olivicoltura italiana. I frantoi, negli anni, hanno investito molto in tecnologie e innovazione: oggi è il momento di mettere a sistema queste competenze per rispondere alle aspettative di un mercato sempre più attento alla qualità".

Nel suo intervento Amoroso ha inoltre ricordato l’impegno di AIFO nella promozione della cultura dell’olio extravergine di qualità, citando l’avvio, in collaborazione con Italia Olivicola, della campagna “Natale EVO-luto”, pensata per accompagnare il pubblico, attraverso pillole quotidiane sui canali social, alla scoperta del valore dell’olio extravergine italiano.

Collegato da remoto, Giuseppe L’Abbate, già Sottosegretario al MASAF, ha offerto una lettura dello scenario economico attuale, soffermandosi sull’evoluzione dei prezzi dell’olio italiano e sul trend ribassista che sta caratterizzando il mercato. L’Abbate ha ribadito la necessità di puntare sulla valorizzazione delle biodiversità e sulle produzioni certificate, rilanciando il ruolo strategico delle denominazioni DOP e IGP per sostenere l’olio italiano di alta qualità. Nel suo intervento ha inoltre sottolineato l’importanza di mettere in campo strumenti in grado di facilitare l’accesso al credito per i frantoiani, evidenziando come il rilancio di misure quali il Pegno Rotativo per il settore olivicolo possa rappresentare una leva fondamentale per la gestione delle scorte e per una commercializzazione più equilibrata del prodotto.

Ampio spazio è stato dedicato agli aspetti agronomici con l’intervento del prof. Silverio Pachioli della Scuola Agraria di Scerni, che ha evidenziato come l’eccellenza dell’olio extravergine sia il risultato di un’attenzione multifattoriale che parte dal campo. Pachioli ha sottolineato l’importanza della cura dell’agroecosistema oliveto nel post-raccolta e in preparazione della nuova stagione produttiva, passando in rassegna le principali tecniche agronomiche, dalla concimazione alla potatura fino ai trattamenti. Un percorso che, secondo l’agronomo, deve evolvere verso una sempre maggiore sinergia tra olivicoltura ed elaiotecnica, rafforzando il supporto scientifico e il coinvolgimento dell’intera filiera.

Sul fronte della qualità degli oli, la biologa e consulente AIFO Rossella Fabbrizio ha presentato un’analisi comparativa delle ultime due campagne olearie, soffermandosi sui dati quantitativi e qualitativi degli oli prodotti quest’anno. Fabbrizio ha evidenziato come i risultati analitici siano nel complesso positivi, con differenze territoriali tra Marche, Abruzzo e Puglia, senza trascurare il quadro nazionale. Nel suo intervento ha inoltre ribadito che la semplice conformità ai parametri chimici di legge non è sufficiente per puntare all’eccellenza: qualità significa anche profilo sensoriale e valore salutistico, elementi chiave per rafforzare le produzioni DOP e IGP. Un passaggio è stato infine dedicato alle corrette modalità di conservazione dell’olio in frantoio e alla scelta dei materiali più idonei per il confezionamento.

Nel corso del confronto è intervenuto anche Stefano Caroli, presidente di AFP, che ha condiviso la necessità di far crescere ulteriormente il sistema delle DOP e IGP, rafforzandone il ruolo strategico per la valorizzazione dell’olio extravergine italiano. Caroli ha inoltre evidenziato come i frantoi possano svolgere una funzione fondamentale di stoccaggio dell’olio in conto lavorazione, contribuendo a una gestione più ordinata dell’offerta e a un’immissione sul mercato capace di evitare congestionamenti e ulteriori pressioni sui prezzi.

I saluti istituzionali, collegati da remoto, hanno ribadito l’importanza della collaborazione tra le diverse sigle coinvolte. In particolare, Gennaro Sicolo ha confermato la solidità del rapporto tra Italia Olivicola e AIFO, destinato a proseguire nei prossimi anni, mentre Francesca Petrini ha richiamato la necessità di valorizzare l’artigianalità delle produzioni e il ruolo centrale del mastro oleario all’interno della filiera.

L’incontro di Lanciano si è così confermato come un momento di confronto concreto e partecipato, capace di mettere in relazione competenze tecniche, visione di mercato e strumenti operativi, con l’obiettivo comune di rafforzare la competitività e la qualità dell’olio extravergine italiano.