Giovedì, 18 Dicembre 2025 Abruzzo“Dalla Consulta OK a norma della Regione Puglia"I consiglieri di Patto per l'Abruzzo si dichiarano pronti a presentarlo in Regione"“Il salario minimo di nove euro l’ora negli appalti commissionati dalla Regione non è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, dando via libera alla normativa della Regione Puglia. È un passaggio importante, raccolto con entusiasmo dal Patto per l’Abruzzo che è pronto a presentare lo stesso intervento nella nostra regione, con il fine di contrastare il lavoro povero che in Abruzzo assume i connotati di una vera e propria emergenza”. Così, in una nota, i consiglieri regionali di centrosinistra che compongono il Patto per l’Abruzzo: “Il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge della Regione Puglia è fondamentale per la tutela dei lavoratori e per la qualità della spesa pubblica nella nostra proposta, che porta la prima firma di Luciano D’Amico e poi sottoscritta da tutto il Patto, tra i criteri di selezione delle imprese che partecipano alle gare d’appalto, inseriamo l’obbligo di garantire una retribuzione oraria minima ai dipendenti, nel pieno rispetto delle competenze statali e della contrattazione collettiva. La Regione Abruzzo eserciterà così le proprie prerogative su appalti, concessioni e affidamenti regionali; enti, agenzie e società partecipate; beneficiari di fondi, contributi e incentivi regionali; programmi di politiche attive del lavoro e formazione professionale”. “Legare l’uso delle risorse pubbliche al rispetto di standard minimi di dignità salariale – continuano – non è solo una questione etica, ma è una scelta che incide sulla competitività del sistema. Il lavoro povero genera una catena di criticità che deve essere spezzata: riduce il potere d’acquisto, frena i consumi, indebolisce la domanda interna e, di conseguenza, la crescita economica. Un’economia basata su salari bassi è un’economia fragile, che alimenta precarietà e spinge i giovani a lasciare la regione. In Abruzzo l’80% dei nuovi contratti è precario, il salario medio è sotto la media nazionale e la disoccupazione giovanile sfiora il 30%. Ogni anno oltre 4.000 giovani lasciano la regione”. “Davanti a questi dati certificati non basta più limitarsi a enunciare con toni entusiastici il saldo tra occupati e disoccupati, servono misure concrete ed efficaci che rendano il lavoro volano per l’economia, per questo presentiamo questa Proposta di Legge regionale e siamo pronti a discuterne con le parti sociali, le associazioni datoriali e sindacali. Auspichiamo che anche la maggioranza di destra in Consiglio regionale voglia attivarsi per contribuire all’approvazione della norma senza ostacolarla. L’Abruzzo ha bisogno di questi interventi: garantire un salario minimo negli appalti significa orientare il mercato verso imprese sane, capaci di competere sulla qualità e non sul ribasso dei diritti. È un investimento sul capitale umano e sulla stabilità sociale, che produce benefici anche in termini di produttività e attrattività del territorio. L’obiettivo è chiaro: approvarla entro i primi tre mesi del 2026”, concludono. |
