Martedì, 2 Dicembre 2025 Abruzzo

Sul bilancio della Regione Abruzzo interviene Borrelli sindaco di Atessa

"Al posto della legge mancia un fondo unico per riparare le strade"

Nella prossima legge di Bilancio regionale basta con i fondi a pioggia  a discrezione dei singoli consiglieri, per utilizzare invece le risorse per finanziare  un “Fondo Unico Regionale per la viabilità”, per la manutenzione straordinaria delle strade comunali e provinciali.

La proposta arriva dal sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, formalizzata con una lettera  al Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio, al Presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri e a tutti i gruppi politici, di maggioranza e minoranza.

“Non date tutte le risorse messe a disposizione discrezionale dei Consiglieri, che troppo spesso suscitano polemiche, per soddisfare esigenze particolaristiche, ma destinatene (almeno una quota sostanziosa) alla manutenzione straordinaria e alla messa in sicurezza delle dissestate strade provinciali e comunali”, questa, in sintesi, la proposta di Borrelli supportata da una ricca documentazione inviata ai decisori della Regione Abruzzo.

La richiesta, è che  Regione “provveda al finanziamento, mediante l’appostamento di congrue risorse proprie, del citato “Fondo Unico regionale per la Viabilità”, con l’adozione di programmi triennali”, approvati dal Consiglio regionale, sentita la Conferenza Permanente Regione ed Enti Locali, che prevedano interventi di manutenzione in favore di strade di competenza comunale, non limitati però solo ai Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti”

Come criteri si suggerisce di non prescindere “dall’estensione territoriale degli stessi Comuni e dalla presenza di tratte a servizio di bacini di particolare valenza in termini di popolazione e di sistema di servizi e di attività, con riferimento a elementi di rilevante e strategica valenza regionale (industriale, turistica e climatica) o presenza di particolari aree di interesse per l’economia di vaste zone del territorio regionale”.

LA LETTERA DI BORRELLI

OGGETTO: finanziamento del “Fondo Unico regionale per la viabilità” per interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza della rete stradale di competenza Comunale e Provinciale.

Gentilissimi,

come noto, con il D.P.C.M. 22.12.2000, emanato in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112, è stato disposto il trasferimento dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative alla Regione Abruzzo e alle Province in attuazione della legge 15 marzo 1997 n. 59, per l’esercizio delle funzioni in materia di viabilità, di cui all’art. 99 del citato D.lgs. 112/1998.

Con L.R. 03.03.1999 n. 11, così come modificata dalla L.R. 31.07.2001 n. 35 e dalla L.R. 17.04.2003 n. 7 (art. 77) la Regione Abruzzo:

–  ha trasferito al demanio delle Province territorialmente competenti le strade già appartenenti al demanio statale elencate nel D.P.C.M. 21.09.2001, unitamente alla progettazione, costruzione, manutenzione e gestione delle stesse;

–  ha riservato alla stessa Regione le funzioni di programmazione e coordinamento degli interventi sulle strade di cui al citato D.P.C.M. 21.09.2001, anche ai fini del conseguimento degli standard di qualità e degli obiettivi di sicurezza e monitoraggio, da esercitare attraverso “programmi triennali di intervento sulla rete viaria”, approvati dal Consiglio regionale, sentita la Conferenza permanente Regione/Enti Locali, strumento attraverso il quale la Regione definisce gli interventi da promuovere per la riqualificazione, ammodernamento , sviluppo e grande infrastrutturazione della rete viaria;

–  ha istituito allo scopo un “Fondo Unico per la Viabilità”, dove confluiscono le risorse finanziarie trasferite dallo Stato alle Regioni, nonché risorse aggiuntive proprie della stessa Regione, destinato a finanziare tutti gli interventi, strutturali e no, in materia di viabilità;

–  si è anche stabilito che una quota pari al 15% del citato “Fondo” fosse destinato ai Comuni e alle Province per interventi di manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza delle strade degli stessi enti, acquisite ope-legis o a seguito di provvedimenti di classificazione; interventi di somma urgenza per il ripristino del transito interrotto; interventi infrastrutturali e non, miranti a migliorare la sicurezza stradale o il collegamento con arterie di comunicazione di interesse regionale o nazionale ricomprese nel D.lgs. 29.10.1999, n. 461 e nel D.P.C.M. 21.02.2000, compresi i tratti delle medesime arterie situate anche all’interno dei centri abitati, anche se tali tratti sono stati oggetto di specifico provvedimento di declassificazione antecedente la citata normativa.

Il Governo regionale dell’epoca decise di trasferire sostanzialmente tutte le strade già appartenenti al demanio statale (e non ricomprese nella rete stradale e autostradale nazionale di cui al D.Lgs 461/1999) alle Province abruzzesi.

Ritenne, quindi, a differenza di altre Regioni, di non dover procedere ad individuare e classificare alcuna arteria stradale come di interesse regionale (con prefisso SR), così come individuate dal Codice della Strada (art. 2, comma 6, del D.Lgs 285/1992).

Le arterie extraurbane hanno la funzione di collegare i capoluoghi di Provincia tra di loro o con altri centri e luoghi di primario interesse regionale ovvero che allacciano i Comuni con la rete statale se ciò sia particolarmente rilevante per ragioni di carattere industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico.

Sono tratte a servizio di bacini di particolare valenza in termini di popolazione e di sistema di servizi e di attività, con riferimento a elementi di rilevante valenza sovraprovinciale (industriale, turistica e climatica) o presenza di particolari aree di interesse per l’economia di vaste zone del territorio regionale, con una dotazione infrastrutturale significativa data anche dai principali centri di scambio modale.

Il predetto “Fondo” regionale, per circa un decennio dopo l’approvazione della L.R. 35/2001, è stato finanziato essenzialmente, se non esclusivamente, con risorse trasferite dallo Stato e successivamente assegnate dalle Regioni alle Province, tramite l’adozione dei citati “Programmi triennali” della viabilità.

Cessati i trasferimenti statali alle Regioni, il “Fondo” non è stato più finanziato, se non con limitate risorse regionali, per interventi (max di 50/70 mila euro per ciascun Comune) in favore di alcuni piccoli Enti (con meno di 5.000 abitanti), fino allo scorso anno, secondo i criteri stabiliti dalla Giunta regionale.

“L’esiguità” delle risorse appostate sul predetto Fondo e “le risorse finanziarie disponibili in bilancio non sono esaustive – nel loro complesso – a soddisfare tutte le proposte/richieste pervenute dai Comuni abruzzesi”. Lo certifica lo stesso Governo regionale (vedasi D.G.R. n. 749/2020; 815/2021;773/2023;875/2024). Non si è tenuto conto, tuttavia, nella programmazione della Regione e nei criteri fissati dalla Giunta regionale delle esigenze di Comuni, come quello di Atessa, che ha poco più di 10.000 abitanti, ma un  territorio che risulta il più esteso della Provincia di Chieti (110 Kmq), e risulta essere il 6° per estensione nell’ambito dei 305 Comuni abruzzesi, con più di 80 contrade, alle quali occorre garantire una dignitosa viabilità e che ospita la più grande zona industriale non solo dell’Abruzzo, ma dell’intera Italia centro-meridionale.

L’esigenza di inserire tra i criteri di ripartizione oltre la densità demografica anche l’estensione territoriale, per riequilibrare il predetto Fondo a favore dei Comuni che soffrono lo spopolamento delle aree interne, dovrebbe essere trasfuso dall’ambito della Sanità, sul quale questo Governo regionale si è tanto battuto, anche a quello della viabilità.

Le risorse finanziarie, sempre più esigue e oggetto di continua riduzione, afferenti alla rete stradale conferita alle Province, peraltro in molti casi in condizioni di vetustà e in un disastroso e pericoloso stato di conservazione, vengono invece ora trasferite dallo Stato direttamente alle stesse Province.

Unitamente al trasferimento dei compiti e funzioni amministrative agli Enti locali, doveva essere comunque garantito a quest’ultimi anche il conferimento delle necessarie “risorse finanziarie, strumentali e umane” (cosa non avvenuta, in quest’ultimo caso, in maniera adeguata).  Ciò ha quindi comportato che prima lo Stato e, poi, le Regioni, come nel caso dell’Abruzzo, abbiano “scaricato” la gestione e la manutenzione della rete stradale alle Province e ai Comuni, senza assicurare loro il contestuale conferimento delle necessarie risorse, soprattutto di natura finanziaria.

Come noto, i fondi sono stati sempre più depauperati dalle scelte dei Governi nazionali (nessuno escluso) e, nel biennio 2025-2026, le risorse destinate all’Abruzzo, come denunciato anche dal Presidente dell’Unione Province Abruzzesi, sono state notevolmente e drasticamente ridotte, e solo parzialmente reintegrate con il decreto “milleproroghe”.

Ora non vorremmo addentraci in strumentali e contrapposte polemiche politiche, che a nulla servirebbero e non ci porterebbero da nessuna parte e soprattutto non cambierebbero la sostanza della questione. È evidente, infatti, che la scarsità delle risorse finanziarie è attualmente un tema presente in tutti i livelli di governo (sia esso nazionale, regionale, provinciale o comunale) a fronte di numerose esigenze ed urgenze da soddisfare ed affrontare.

Allora le limitate risorse a disposizione spingono tutti i soggetti che hanno responsabilità amministrative e di governo dei propri territori a prendere decisioni difficili, dovendo scegliere come allocare risorse scarse per affrontare una molteplicità di bisogni e problemi urgenti.

Questa problematica, però, si può affrontare solo attraverso strategie di gestione e pianificazione che includano l’individuazione delle priorità per garantire un equo sviluppo della nostra Regione e soprattutto delle aree interne

A tal proposito ci permettiamo di suggerire di finanziare in modo adeguato il “Fondo unico regionale per la viabilità”. Le risorse messe a disposizione discrezionale dei Consiglieri, che troppo spesso suscitano polemiche, per soddisfare esigenze particolaristiche, possono essere più proficuamente destinatene (almeno in buona parte) alla manutenzione straordinaria e alla messa in sicurezza delle dissestate strade provinciali e comunali.

Chiediamo, quindi, alla Giunta e all’intero Consiglio regionale:

La Regione si faccia promotrice presso il Governo nazionale della richiesta di reintegro delle risorse tagliate alle Province e destinate alla viabilità, comunque sensibilizzando lo stesso Governo nazionale sulla necessità di redigere e finanziare un pluriennale piano di manutenzione della rete stradale nazionale, di competenza delle Province e dei Comuni;

La stessa Regione provveda al finanziamento, mediante l’appostamento di congrue risorse proprie, del citato “Fondo Unico regionale per la Viabilità”, con l’adozione di “programmi triennali”, approvati dal Consiglio regionale, sentita la Conferenza Permanente Regione/Enti Locali, che prevedano interventi di manutenzione in favore di strade di competenza comunale, non limitati però solo ai Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.

Si seguano criteri che non prescindano dall’estensione territoriale degli stessi Comuni e dalla presenza di tratte a servizio di bacini di particolare valenza in termini di popolazione e di sistema di servizi e di attività, con riferimento a elementi di rilevante e strategica valenza regionale (industriale, turistica e climatica) o presenza di particolari aree di interesse per l’economia di vaste zone del territorio regionale.

Individuare e classificare di interesse regionale, e quindi di retrocedere al demanio della Regione Abruzzo, al fine di garantirne la piena funzionalità e il mantenimento di adeguati livelli di manutenzione e sicurezza, le principali arterie extraurbane a servizio delle zone industriali, ed in particolare della Val di Sangro, dove sorge la zona industriale dedicata all’Automotive, più grande ed importante non solo dell’Abruzzo, ma attualmente dell’intero panorama nazionale, e che è caratterizzata da importanti flussi di traffico, anche di mezzi pesanti, tenuto conto che giornalmente è frequentata da decine di migliaia di lavoratori, provenienti anche da fuori regione.

Certi che le questioni portate alla Vostra cortese attenzione saranno valutate con la massima scrupolosità e sensibilità, si porgono distinti saluti.

Dott. Giulio Sciorilli Borrelli