Martedì, 16 Settembre 2025 Abruzzo

Paolucci, “Urgente approvare il nostro progetto di legge regionale”

Dal 2023 il giacenza e in attesa che il Governo regionale prenda coscienza della situazione e proceda all’approvazione del testo

– “Il caso di Sulmona è drammatico e sconcertante e ci impone di agire con urgenza. Come Partito Democratico, abbiamo ripresentato la proposta di legge sull’educazione alla parità di genere e prevenzione di discriminazioni e violenza nelle istituzioni scolastiche, universitarie e formative, nata due anni fa e dal 2023 il giacenza e in attesa che il Governo regionale prenda coscienza della situazione e proceda all’approvazione del testo e ripresentata nel novembre 2024 in questa legislatura perché si agisca sull’educazione a scopo preventivo”,

Così il capogruppo del Pd Silvio Paolucci a commento del caso della bambina di Sulmona da cui affiorano elementi sconcertanti, fra cui il fatto che avrebbe potuto subire violenze sin da quando aveva 10 anni.

“I dati sulla violenza di genere dimostrano che per vincere questa annosa guerra urge una cultura nuova a tutti i livelli, perché siamo di fronte a un’escalation preoccupante che si aggrava di caso in caso, con una ferocia incredibile – sottolinea Paolucci – . Questa consapevolezza sta alla base della proposta di legge regionale per istituzionalizzare e potenziare l’educazione contro violenza e disparità di genere promossa in Consiglio regionale per ben due volte, prima nel 2023, l’abbiamo ripresentata a novembre 2024, ma non è stata mai portata all’ordine del giorno del Consiglio, così, ricorrendo alle norme statutarie, essendo trascorsi sei mesi dall’ultima richiesta, sarà inserita obbligatoriamente fra i provvedimenti all’esame della prossima seduta, proprio perché ignorata prima. In sostanza, quella che poteva essere una volontà di confronto e discussione dell’Assise diventa un obbligo”.

“Non è sufficiente a ogni nuovo fatto di cronaca esprimere condanna e solidarietà, è necessario agire sul fronte della prevenzione, ha senso dirlo proprio oggi di fronte a una storia così sconcertante e cominciare un cammino diverso. Il disegno di legge si iscrive fra gli strumenti di prevenzione, non ha un contenuto politico, quindi invitiamo tutti i componenti l’Assise a votarla, partendo seriamente e concretamente dall’educazione. La Regione può e deve diventare protagonista e concentrare sulla collaborazione interistituzionale l’azione, coinvolgendo soprattutto gli istituti scolastici, che devono essere sostenuti e stimolati nella proposta di progetti su materie così importanti nella formazione delle future generazioni, visto anche che si sta paurosamente abbassando anche l’età delle vittime, oltre che quella dei fautori di violenza. Il primo passo è la promozione e coordinamento di un tavolo con gli istituti tutti”.

“La proposta di legge ha lo scopo di portare dentro le scuole l’educazione all’affettività e la prevenzione delle violenze e delle discriminazioni di genere che ogni giorno, nel nostro paese, si perpetuano a danno di ragazze e donne. È un passo in avanti per la nostra Regione affinché diventi esempio di inclusività e rispetto dell’altro: invito tutti i componenti dell’Assemblea Regionale a votare questa proposta di legge e a lavorare insieme per un Abruzzo più giusto e sicuro”.

IL PROGETTO DI LEGGE

La parità in sei articoli. L’articolo 1, richiamandosi, ai principi di non discriminazione e al diritto all’istruzione sanciti dalla Costituzione, allo Statuto Regionale, alla L.R. 26/2012, alla Carta dei diritti fondamentali UE e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e a quell’articolo 14 della Convenzione di Istanbul, dianzi citato, che sottolinea il ruolo educativo delle scuole su queste tematiche, nonché all’articolo 1, comma 16, della riforma scolastica del 2015 (L. 107/2015), a norma del quale “Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni.

L’articolo 2 indica i progetti e le iniziative che, su proposta della Commissione Pari Opportunità e sulla base delle analisi svolte da quest’ultima nell’ambito dei compiti ad essa attribuiti e di cui all’art. 2 comma 2 lettera i) L.R. 14 giugno 2012 n.26, possono essere attuati presso gli istituti scolastici, universitari e formativi, anche in collaborazione con gli Enti locali e che la Regione promuove e sostiene, anche attraverso la concessione di finanziamenti, per la realizzazione di tutte quelle attività di informazione e sensibilizzazione da svolgersi con il coinvolgimento dei diversi attori della “comunità educante”. Tra queste attività rientrano non solo quelle rivolte agli studenti, ma anche quelle rivolte alla formazione del personale scolastico e universitario (dirigenti, docenti, personale ATA).

L’articolo 3 ricomprende tra i beneficiari delle attività di promozione e di finanziamento non solo le istituzioni scolastiche e educative di ogni ordine e grado e le istituzioni universitarie, ma anche le istituzioni formative accreditate per l’erogazione di percorsi triennali di istruzione e formazione (IeFP) ai fini dell’assolvimento del diritto-dovere e gli istituti penali per i minorenni. I requisiti, i criteri e le modalità per l’erogazione di questi finanziamenti saranno individuati nello specifico da un’apposita deliberazione della Giunta regionale, che dovrà indicare anche i requisiti di competenza degli operatori che opereranno direttamente a contatto con gli studenti.

L’articolo 4, al fine di ottenere il maggior coinvolgimento possibile delle istituzioni educative e formative, incarica la Giunta di promuovere la stipula di appositi protocolli d’intesa con le Università, l’Ufficio scolastico regionale, l’ANCI e l’UPI. Lo stesso articolo 4 individua la possibilità di collaborazione con altri Enti o Istituzioni.

L’articolo 5 al finanziamento si fa fronte con le risorse di apposito e nuovo stanziamento denominato “Fondo per promuovere l’educazione alla parità di genere e la prevenzione delle discriminazioni e della violenza di genere nelle istituzioni scolastiche, universitarie e formative.