Lunedì, 15 Settembre 2025 Abruzzo

“L'ENTE RESTA SENZA TESTA, CHI STIAMO ASPETTANDO?"

LO CHIEDE D'ALFONSO CHE PREANNUNCIA UNA INTERROGAZIONE

 “L’associazione delle vergini di Santa Rosalia è senza vertice poiché lo Spirito Santo si fa carico di produrre l’alito favorevole occorrente per superare le difficoltà quotidiane. Ora, l’Ente Parco Nazionale della Maiella non è l’associazione delle vergini di Santa Rosalia, l’alito favorevole ci sarà pure di una qualche provenienza, ma poiché fa parte dell’Ordinamento Repubblicano immaginare una procedura che si inizia e si completa con Direttori con pienezza di curriculum senza condoni è possibile? Un concorso aperto, competitivo, tra pari che depositano curriculum all’altezza è possibile?”.

Così, in una nota, il deputato Pd Luciano D’Alfonso, che rimarca: “Il quesito è palesemente e clamorosamente legittimo visto che mentre si sta per completare il dodicesimo anno senza la nomina di un Direttore, da fine agosto l’Ente ha visto decapitare tutti i propri vertici: dal 23 agosto sono definitivamente decaduti sia il Presidente (che finito il mandato il 17 luglio ha già goduto dei 45 giorni di prorogatio) sia ovviamente il Consiglio Direttivo”.

“La storia amministrativa della nostra Repubblica ci dice che in simili circostanze il Ministero dell’Ambiente avrebbe già nominato in passato un Commissario in brevissimo tempo. Non c’è memoria, per una struttura organizzativa di tale rilevanza, il veder trascorrere un lasso di tempo tanto lungo senza essere dotato di un Organo di indirizzo politico con tutte le sue figure apicali per garantire non la sopravvivenza, ma la vita stessa dell’Ente, il suo regolare funzionamento, la sua capacità di risposta alle impellenti attività quotidiane. E allora il quesito madre: perché sta accadendo tutto questo?”.

“Due mesi fa – ricorda D’Alfonso – avevo personalmente sollevato la problematica e chiesto un intervento commissariale esterno che fosse diretta emanazione del Ministero dell’Ambiente per la nomina del nuovo Direttore del Parco dopo 12 anni di rimpalli tra carte, documenti, timbri e bolli. Un ruolo che invece è rimasto in capo a un facente funzioni che oggi paradossalmente regge, con evidenti limiti, l’intera macchina organizzativa, priva anche del Presidente e del Direttivo. Da quel suono di campanella che voleva essere un sollecito a ritrovare la via della norma, e non certo l’avviso per l’inizio della ricreazione, non è accaduto nulla”.

“E allora chiedo: come fa un Parco Nazionale a operare senza un Direttore, senza un Presidente, senza un Consiglio Direttivo? Come fanno gambe e braccia a muoversi, camminare, parlare, scrivere senza una testa che dia le giuste direttive? A parte produrre slide e brochure, com’è possibile pensare che l’Ente possa mandare avanti le attività del Parco? Delle due l’una: nel primo caso se non si procede a nominare un Direttore generale e a rinnovare, a individuare un nuovo Presidente con il suo Direttivo è perché tali figure si considerano inutili, non servono, quindi l’Ente Parco stesso è considerato una struttura inutile e in questo caso si deve dire, qualcuno deve scrivere la sentenza civile che sottoscriva l’inutilità di tale Organismo nella gestione del Parco Nazionale”.

“Ma se questo atto non viene sacramentato, il ritardo che continuiamo ad accumulare, servirà per caso a far maturare le opportune condizioni di nomina in favore di qualcuno? E allora dove sta l’incendio che cova sotto la cenere? Lo chiederò direttamente al Ministero che ha chiaramente una responsabilità a tutto tondo sulla vicenda”, conclude D’Alfonso.