Domenica, 14 Settembre 2025 Vastese

Rocca San Giovanni, stop definitivo alla riapertura della discarica di amianto

La sentenza definitiva emessa dal Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla lunga vicenda della discarica di amianto in località Fontanelli. Con la sentenza arrivata in questi giorni è stata definitivamente respinta la possibilità di riaprire il sito.

«Esprimiamo grande soddisfazione per questa attesa sentenza che scongiura una volta per tutte la possibilità di riattivare l’impianto – commenta il sindaco Fabio Caravaggio –. È stata una lunga e difficile battaglia giudiziaria che ci ha visti vittoriosi sotto ogni profilo, con una decisione che ha riconosciuto le nostre ragioni fondate su basi giuridiche, amministrative e sulla tutela dell’ambiente, dei cittadini e del comprensorio».

Il sito era stato aperto nel 1994 dalla società Smi srl, inizialmente come cava e poi come discarica di materiali inerti, fino a diventare un deposito di amianto. Alla fine degli anni Novanta la Regione smise di concedere l’autorizzazione e l’area rimase inattiva, pur restando sotto controllo. Nel 2017 la società Rsg srl aveva presentato un progetto di riqualificazione ambientale che prevedeva il recupero della discarica con una capacità utile di 210 mila metri cubi di materiali da costruzione contenenti amianto. Il comitato regionale per la Valutazione di impatto ambientale (Via) bocciò la proposta nel 2018. Ne seguirono i ricorsi al Tar e poi al Consiglio di Stato, che ora ha respinto in via definitiva l’istanza.

«Siamo soddisfatti che questo problema, ereditato dal 1994, sia finalmente giunto a conclusione – aggiunge Caravaggio –. È stato sventato il rischio di riaprire un sito pericoloso per l’ambiente e per la collettività. Resteremo vigili per il futuro, chiedendo però agli enti preposti, in primis la Regione, di attivarsi per la chiusura definitiva dell’impianto».

Soddisfazione anche dal vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Erminio Verì, che guarda al futuro dell’area: «Come proposto agli enti competenti, auspichiamo che si proceda alla solarizzazione del sito con l’installazione di pannelli fotovoltaici. Sarebbe una soluzione per valorizzare un terreno inutilizzato, creando una Comunità energetica rinnovabile (Cer) a beneficio dell’intera comunità roccolana, colpita dalla lunga vicenda della discarica».