Giovedì, 7 Agosto 2025 Abruzzo

Sviluppi nelle indagini sulla morte di due alpinisti romagnoli morti sul Gran Sasso

Uno dei soccorritori sarebbe stato indagato dalla Procura di teramo

 Diciassette chiamate per chiedere aiuto, partite dal cellulare di uno dei due alpinisti romagnoli prima di morire sul Gran Sasso.

Sono quelle in riferimento alle quali un responsabile del Soccorso Alpino abruzzese sarebbe indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Teramo sulla morte dei due amici Luca Perazzini e Cristian Gualdi, entrambi di Santarcangelo di Romagna, rimasti bloccati il 22 dicembre scorso in montagna durante una bufera di neve.

A tornare sull’inchiesta, come riporta l’Ansa, è oggi Il Messaggero. L’avviso di garanzia è comunque un atto a sua tutela, che gli ha permesso di partecipare alla perizia tecnica sul telefono cellulare, richiesta dalla Procura di Teramo alla luce dell’esposto presentato dalle famiglie dei due, assistite dagli avvocati Luca Greco e Francesca Giovannetti.

I soccorritori – oltre al quelli del Cnsas anche finanzieri e vigili del fuoco a causa delle proibitive condizioni meteo riuscirono a raggiungere il luogo dove erano stati localizzati i due alpinisti solo cinque giorni dopo la richiesta di aiuto, il 27 dicembre 2024.

In questa fase, nell’inchiesta coordinata dalla pm Laura Colica, gli accertamenti della magistratura sono orientati a stabilire se si sia trattato o meno di omicidio colposo dovuto, però, a una condotta omissiva.