Mercoledì, 6 Agosto 2025 Vastese

Fossacesia: «ll campus estivo costa il 78% in più con meno iscritti»

I rappresentanti dell'oppisione chiedono spiegazioni al Sindaco

 A Fossacesia il campus estivo torna a far discutere, non tanto per la sua utilità quanto per i numeri che accompagnano l’edizione 2025 appena conclusa. Il gruppo consiliare di minoranza Impegno Comune ha presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti all’amministrazione comunale sul sensibile aumento dei costi del servizio, a fronte di una partecipazione in netto calo rispetto all’anno precedente.

Nel 2024, il servizio era stato erogato per 180 bambini per 15 giorni, al costo di 20.837,25 euro. Quest’anno, invece, a partecipare sono stati solo 100 ragazzi per 20 giorni, con una spesa complessiva salita a 37.206,75 euro, di cui 6.878,58 euro provenienti da un contributo ministeriale per le politiche sociali e 30.328,17 euro coperti direttamente dal Comune.

Un incremento di spesa pari a oltre il 78%, che ha spinto l’opposizione a chiedere conto delle scelte amministrative. «Abbiamo interrogato l’amministrazione affinché possa fornire elementi dettagliati sul perché dell’aumento esponenziale del costo – scrive il gruppo Impegno Comune – nonostante il numero delle unità in netta diminuzione».

Pur ribadendo la condivisione dell’iniziativa «per l’importanza ludico-sociale ed educativa del servizio e riconoscendone l’aiuto concreto che lo stesso svolge a favore delle famiglie impegnate nelle attività lavorative quotidiane», i consiglieri puntano il dito contro l’impostazione economica seguita dall’amministrazione.

Il tema è quello della compartecipazione economica delle famiglie, prevista dalla normativa nazionale per servizi di questo tipo.

«È proprio per questo – si legge nel comunicato – che nel maggio scorso abbiamo invitato l’amministrazione ad elaborare, attraverso dati ISEE, degli scaglioni di reddito al fine di erogare gratuitamente il servizio a favore dei nuclei con più difficoltà e di prevedere una compartecipazione per quelli con una disponibilità medio-alta».

Ma l’appello dell’opposizione è rimasto inascoltato. «La maggioranza ha deciso di non seguire la direttiva nazionale – denuncia il gruppo – ma di continuare ad offrire indistintamente il servizio anche a tutte quelle famiglie che non avrebbero nessuna difficoltà a contribuire, continuando a drenare risorse utili e necessarie a scapito di tutti quei nuclei che versano in una condizione di svantaggio socio-economico»