Ucciso a Rovigo durante una rissa: due arresti a Torino di Sangro

Sono cinque le persone finite in carcere per la morte di Amine Gara, 23 anni, ucciso a Rovigo il 19 luglio scorso durante una violenta rissa, e per il ferimento di un suo connazionale. La Procura ha disposto la custodia cautelare per il pericolo di fuga: i cinque sono indagati, a vario titolo, per omicidio aggravato dalla premeditazione, rissa, omicidio aggravato dalla premeditazione in concorso anomalo, tentato omicidio in concorso e tentato omicidio in concorso anomalo.

Uno degli indagati, ritenuto l’autore materiale dell’omicidio, è stato fermato ad Aprilia, in provincia di Latina; altri due a Rovigo, mentre gli ultimi due sono stati arrestati a Torino di Sangro.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 17 luglio scorso Gara aveva aggredito uno degli accusati colpendolo con una bottiglia di vetro e provocandogli lesioni guaribili in dieci giorni. Due giorni dopo, il giovane tunisino è stato ucciso con un colpo inferto al fianco destro, sempre con una bottiglia rotta, durante lo scontro tra due gruppi di tunisini e pakistani.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Rovigo, hanno permesso di rintracciare i sospettati grazie alle testimonianze dei presenti e alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Gli investigatori stanno ancora analizzando i filmati per chiarire le responsabilità individuali dei cinque arrestati.