Mercoledì, 23 Luglio 2025 Abruzzo

Grimaldi, “Stipendi già bassu, con nuovi tagli fuga dei medici"

E' necessario aprire ssubito un tavolo a livello regionale

“Ci rendiamo conto che la situazione è difficile e che il sistema sanitario è fortemente sottofinanziato ma dover di nuovo assistere a un taglio per la seconda volta è estremamente penalizzante, perché si vanno a colpire gli stipendi dei medici e forse ancora di più gli stipendi degli infermieri, che guadagnano relativamente poco. Ma non solo, andando a colpire doppiamente gli stipendi si rende anche il nostro sistema poco competitivo, perché molti giovani saranno più invogliati ad andare a lavorare nelle regioni del nord”.

A lanciare l’allarme, in un’intervista rilasciata ad AbruzzoWeb, è Alessandro Grimaldi, segretario regionale del sindacato dei medici Anaao Assomed, in merito al taglio di 11 milioni di euro sugli stipendi degli operatori sanitari, con il governo regionale che ha parlato di “adempimento legislativo”, in assenza dell’equilibrio di bilancio.

In un contesto particolarmente difficile per la sanità regionale, alle prese con un buco di 113 milioni e le conseguenti misure per risanare il pesante deficit, Grimaldi, che è anche presidente dell’Ordine dei Medici della provincia dell’Aquila, primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila e capo dipartimento medicina della Asl provinciale, sottolinea: “Una decurtazione già l’avremo perché l’aumento delle tasse, come detto già in commissione bilancio, comporta un taglio soprattutto alla aliquota più alta. Se consideriamo che l’aliquota più alta riguarda 13-14 mila abruzzesi, una buona metà saranno medici, tra medici in attività e medici in pensione, quindi già si configura un taglio che di fatto assorbirà l’aumento stipendiale del precedente contratto”.

“Quando si pagano le tasse, però, è giusto che queste vengono finalizzate per una giusta causa – sottolinea – Se dobbiamo pagare più tasse per la sanità vorremmo che questi soldi non venissero sprecati in attività che hanno poco a che fare con la sanità, come sagre, feste e cose di questo genere, vorremmo vedere queste risorse investite per la cura dei pazienti fragili, con cronicità, degli anziani”.

“L’Abruzzo, e lo evidenzio anche per spirito di collaborazione dell’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, è stata la seconda regione ad applicare il decreto Calabria e quindi a pagare un qualcosa in più rispetto al risultato sulla base di calcoli tecnici un po’ complessi. A questo risultato siamo arrivati insieme con un accordo”.

Grimaldi torna poi su un punto: “È chiaro che se noi continuiamo con i tagli sugli stipendi in Italia, dove i medici sono tra i meno pagati d’Europa, e lo dicono i dati ufficiali, anziché aumentarli e portarli al livello dei paesi europei come l’Inghilterra, la Francia, la Germania, il risultato sarà che molti andranno direttamente all’estero e quelli che non scapperanno all’estero andranno a lavorare nelle strutture private o in regioni dove mediamente i medici sono meglio pagati”.

“Una doppia decurtazione sullo stipendio dei medici mi sembra un po’ troppo – ribadisce – A tal proposito ho sentito anche l’assessore e su questo bisogna avviare un dialogo, una riflessione, perché andare a scaricare il peso di una crisi e del sottofinanziamento su chi lavora anche molte più ore di quelle che dovrebbe, non è sostenibile. Sono sicuro che con l’assessore, che è una persona ragionevole, si potrà aprire un confronto per trovare delle soluzioni”, conclude. (a.c.)

Pubblicato da AbruzzoWeb