Martedì, 22 Luglio 2025 Abruzzo"Il centrosinistra unito e con un candidato che aggrega"Di Benedetto: "Solo così vincenti a L'Aquila e in Regione"“Il centrosinistra sia in vista delle comunali dell’Aquila, che delle regionali, ha necessità di costruire una proposta unitaria, e non solo di facciata, che dia agibilità politica ed entusiasmo all’area liberal democratica, con candidature a sindaco o a presidente rappresentative di tutte le anime, con i partiti e le individualità pronte a fare un passo indietro”. La ricetta per battere il centrodestra al ritorno prossimo venturo alle urne, la ribadisce nell’intervista ad Abruzzoweb, il commercialista 57enne aquilano Americo Di Benedetto, ex consigliere regionale, ex presidente della Gran Sasso acqua, ex sindaco di Acciano (L’Aquila), candidato sindaco dell’Aquila nel 2017 per l’intero centrosinistra, e nel 2022 per la civica Il passo possibile, con entrambe le volte vincente Pierluigi Biondi di Fdi. Nell’intervista Di Benedetto, al netto del suo stile comunicativo sfumato e doroteo, lancia un messaggio chiaro per le comunali del 2027: serve una figura di candidato sindaco terza e davvero aggregativa, perché non si deve ripetere quello che è accaduto nel 2022 quanto il Pd candidò la ex parlamentare Stefania Pezzopane inducendo il Passo Possibile a schierare Di Benedetto, che è arrivato anche secondo, magra soddisfazione perché a vincere è stato però ancora una volta Biondi. Ma la storia parte dal 2017, quando Di Benedetto perse al ballottaggio con Biondi, contro ogni pronostico della vigilia, e diede la colpa alla spaccatura in seno al centrosinistra, e in particolare nel Pd. Dunque Di Benedetto, coerentemente, chiude ad ogni ipotesi di una sua nuova ricandidatura, ma anche a quella, data per molti altamente probabile, del consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci, e di altri esponenti del Pd, che non siano davvero terzi. “Bisogna guardare oltre – ribadisce Di Benedetto – e bisogna far qualcosa che sia effettivamente attrattivo, sia il mio movimento che il Pd devono fare un passo indietro, a beneficio di un progetto politico che dia entusiasmo, che parta finalmente davvero vincente, contro una destra che invece è già ben strutturata”. Di Benedetto con il suo movimento Il passo Possibile ha appena aderito a Più uno, in nuovo soggetto politico riformista e federatore del centrosinistra, varato da Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate dal 2015 al 2024, a L’Aquila nei giorni scorsi, per presentare il suo libro manifesto nel cortile di Palazzo Benedetti in un incontro moderato dallo stesso Di Benedetto. Presenti all’iniziativa, oltre ai consiglieri comunali di passo possibile, Massimo Scimia, Elia Serpetti ed Emanuela Iorio, Giovanni Legnini, già commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2017, vicepresidente Csm e candidato presidente della Regione del centrosinistra, il sindaco di Pizzoli, Giovanni Anastasio, il consigliere comunale socialista Gianni Padovani. Presenti anche per il Partito democratico, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, l’ex sindaco Massimo Cialente e l’ex parlamentare Giovanni Lolli. “Una decisione maturata nel tempo – spiega di Benedetto -, guardando agli accadimenti della politica a livello nazionale, a seguito di una serie di interlocuzioni con lo stesso Ernesto Maria Ruffini con cui abbiamo riscontrato grande assonanza, a cominciare dall’esigenza di una proposta di governo del Paese che debba in qualche modo far riferimento a tutte le energie alternative al centrodestra, di riportare al voto le persone, di ricostruire un’area liberal democratica senza la quale non si vince, capace di competere con l’area moderata del centrodestra”. Ruffini ha citato più volte l’esperienza dell’Ulivo di Romano Prodi, che è stato capace di battere il centrodestra di Silvio Berlusconi, e per Di Benedetto e questa deve essere la strada da perseguire anche per le prossime comunali del 2027 all’Aquila e per le regionali del 2029. Nel primo caso taglia corto Di Benedetto, lui non sarà per la terza volta candidato sindaco, ma pone delle condizioni ben precise. “Io ricandidato? Assolutamente no, ma io non dovevo esserlo neanche nel 2022 perché anche in quell’occasione avevo cercato di costruire una prospettiva unitaria con un candidato che potesse dare agibilità politica a tutte forze del centrosinistra, però non è stato possibile e d’accordo con la mia struttura associativa e con i miei consiglieri comunali decidemmo di fare una battaglia nell’ambito del nostro perimetro di sensibilità politica”. Premesso ciò, “questa volta occorre trovarla questa unità, che non sia di facciata, attraverso un un progetto di governo reale della città che sia dedito alla buona amministrazione, che sia alternativa al centrodestra di Biondi. Si può e si deve lavorare su un elemento di sintesi”. Domanda dunque ineludibile: “tra i possibili candidati sindaci c’è il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, lei come la vede?”. “Il mio ragionamento vale per me, per Pietrucci per altri esponenti del Pd: tutti possono essere figure da prendere in considerazione. Ma il Pd non è che abbia avanzato una proposta di candidatura, perché sa bene che noi vorremmo, come volevamo nel 2022 andare oltre le parti, anche oltre il Passo possibile. Altrimenti ritorneremo indietro nel tempo, anziché pensare a stare insieme su un progetto di governo di città, ancora una volta lavoreremo ognuno per conquistare uno spazio di visibilità e questo non ha portato con ogni evidenza ai risultati che tutti auspicavamo”. Per quanto riguarda la Regione, la ricetta non cambia. “Anche qui occorre trovare una proposta unitaria. Rivendico di aver contribuito a a far venire fuori la seconda forza della coalizione che ha sfidato nel 2024 Marco Marsilio, Abruzzo insieme, che ha preso il 7,6%, e di essere stato tra coloro che hanno proposto come candidato il professor Luciano D’Amico. Siamo riusciti a costruire una coalizione ampia, in questo caso, però purtroppo e non è stato sufficiente e il centrodestra per la prima volta è riuscito a vincere una seconda volta. Ora mancano parecchi anni alle prossime elezioni, ma è indispensabile cominciare a ricostruire da subito una proposta innovativa, fresca, e ancor di più unitaria che tenga insieme tutti coloro i quali non si ritrovano nell’attuale governo regionale. Nel centrosinistra ci sono tipologie di far politica differenti, ma questo non significa che non si possa trovare una convergenza sui grandi temi e sulle risposte da dare ai tanti problemi che attanagliano i cittadini, e c’è l’esigenza di superare gli steccati anche personali”. |