Giovedì, 26 Giugno 2025 AbruzzoARAP: la riforma il 1 luglio in Commissione e il 10 in AulaLa Magnacca si arrende, il suo testo cestinato?Arriverà finalmente martedì 1 luglio, la riunione congiunta delle commissioni prima (Bilancio) e terza (Sviluppo economico), in commissione, e salvo sorprese giovedì 10 luglio in consiglio regionale il nuovo testo di legge di riforma dell’Agenzia regionale delle attività produttive, l’Arap. Con pronti gli emendamenti a firma del capogruppo di Forza Italia, Emiliano Di Matteo, presidente della seconda commissione Territorio e al consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Nicola Campitelli, presidente proprio della terza commissione, che di fatto cancelleranno le controverse misure che fino all’ultimo ha provato ad imporre l’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, di Fdi, che stravolgevano il testo licenziato l’anno scorso dalla Giunta regionale, dopo il commissariamento dell’ente. Atto di forza cui si è formato un compatto fronte contrario sia nella maggioranza di centrodestra di Marco Marsilio, di Fdi anche lui, che nelle opposizioni. La schiarita nella maggioranza si è comunque avuta riunione dell’11 giugno, dove, ha riferito lo stesso Di Matteo a questa testata, “lo stesso assessore Magnacca ci ha ribadito, apprezzando quanto da noi prodotto in questi mesi di intenso lavoro in commissione”, confermando insomma la sua resa, e la fine di un estenuante muro contro muro. Grazie agli emendamenti sarà così eliminata innanzitutto dal pdl la creazione di una “good company”, la nuova Aruap, e una “bad company”, la vecchia Arap, che si sarebbe nelle intenzioni di di Magnacca, dovuta accollare 20 milioni di debiti con la fusione del Consorzio industriale di Chieti e Pescara, e con la prospettiva della liquidazione. Una soluzione ritenuta a dir poco discutibile e dubbia legittimità alla luce delle norme di diritto societario e fallimentare. Altra importante modifica rispetto al testo rimaneggiato è la nomina in capo al consiglio di “buona parte” dei componenti del cda che passano da 3 a 5, con anche le opposizioni rappresentate, mentre la nomina del presidente resterebbe in capo alla giunta. Nella versione precedente invece le nomine erano in capo alla giunta, e in questo modo il consiglio regionale riotterrà la potestà su un ente che a ottobre, di un ente commissariato ad ottobre 2024, con un blitz, nel pieno dello spoils system, da parte del presidente Marco Marsilio, di Fdi, e della stessa Magnacca, atto di forza che ha provocato una forte tensioni nella maggioranza. Affidato poi, in attesa della riforma a commissario Mario Battaglia, dirigente regionale, a Loretta Franciotti, commissario per quel che riguarda il Consorzio industriale Chieti Pescara, e ai tre subcommissari Adriano Marzola, fedelissimo di Magnacca, in quota Fdi, al manager aquilano Roberto Romanelli, in quota Fi, al manager pescarese Daniela Sulpizio, in quota Lega. Tra gli emendamenti c’è anche quello che introduce un comitato di indirizzo, che dovrà esprimere pareri programmatici sull’attività dell’Arap, composta da membri della prima Commissione Bilancio, di cui è presidente Vincenzo D’Incecco della Lega, della seconda commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture, di cui è presidente lo stesso Di Matteo, della terza commissione Agricoltura, Sviluppo economico e Attività produttive, presidente Campitelli e della commissione di Vigilanza, di cui è presidente Sandro Mariani del Partito democratico. Di Matteo ha comunque assicurato che il Comitato istituzionale non andrà in sovrapposizione rispetto alle prerogative del Dipartimento per lo sviluppo economico e dell’Assessorato, ma svolgerà piuttosto una funzione consultiva e quindi di supporto. Magnacca ha accettato da quel che si apprende tutte le modifiche proposte, chiedendo però nella seduta dell’11 giugno qualche giorno di tempo per una più approfondita valutazione di due diligence.
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