Domenica, 15 Giugno 2025 Abruzzo

Sanità regionale allo sbando: dalla Giunta solo obblighi di legge mascherati da strategia

Sanità regionale allo sbando: dalla Giunta solo obblighi di legge mascherati da strategia

“La Regione Abruzzo tenta ancora una volta di spacciare per azione politica ciò che è semplicemente un obbligo imposto dalla legge nazionale. Altro che strategia: siamo di fronte all’ennesima operazione di maquillage politico mentre i cittadini attendono, da mesi o anni, una visita o un esame diagnostico nei tempi previsti.”

Così il capogruppo di Abruzzo Insieme, Giovanni Cavallari, commenta la recente approvazione da parte della Giunta regionale del documento per l’“armonizzazione della gestione delle liste d’attesa”.

“La verità – prosegue Cavallari – è che il piano annunciato dall’Assessore Verì non è frutto di una riorganizzazione lungimirante, ma dell’applicazione forzata del Decreto-legge 73/2024, convertito nella Legge 107/2024, che impone a tutte le Regioni di adottare misure concrete per abbattere le liste d’attesa, pena l’intervento sostitutivo dello Stato.

Non ci troviamo di fronte a una programmazione autonoma, ma a un adeguamento normativo dovuto, che arriva con grave ritardo rispetto all’urgenza sanitaria che i cittadini vivono ogni giorno.”

Nel merito, Cavallari evidenzia: “Il CUP unico regionale, l’inclusione delle strutture private accreditate, il tempario standard, il sistema di recall e l’accesso interprovinciale alle prestazioni sono strumenti previsti dal decreto, non un’invenzione della Regione. I PDTA restano in larga parte inattuati o disomogenei sul territorio, le agende di secondo livello sono ancora riservate a pochi, e la trasparenza sui tempi di attesa è ben lontana dagli standard minimi.”

“Ai cittadini abruzzesi – conclude Cavallari – non servono slogan, ma risposte concrete. La Giunta regionale, invece di intestarsi meriti che non le spettano, dovrebbe presentare un cronoprogramma puntuale, pubblicare i dati aggiornati delle liste d’attesa per struttura e prestazione, e chiarire come verranno utilizzate le risorse statali stanziate con il DL 73. La salute pubblica non è un terreno di propaganda elettorale. È un diritto costituzionale che va garantito ogni giorno, con serietà e responsabilità.”