Martedì, 10 Giugno 2025 AbruzzoExpo di Osaka: la Magnacca "ruba" Agrifood ed InternazionalizzazioneL'attivismo dell'assessore crea un caso politico all'interno della Giunta MarsilioHa volato per Osaka a marzo per Foodex 2025 in vista dell’Expo iniziato ad aprile e fino ad ottobre, a magnificare le eccellenze enogastronomiche abruzzesi, entrando a gamba tesa nell’agrifood che non sarebbe una sua competenza. Tenta di affidare alla finanziaria regionale Fira la competenza come braccio operativo dell’internazionalizzazione, finora di competenza dell’Agenzia regionale attività produttive, l’Arap, ora commissariata, per la quale ha partorito un progetto di legge di riforma che ne decreterebbe la liquidazione, che ora è però tornata in commissione con la maggioranza di centrodestra che vuole affossarla, e con la stessa Magnacca che non molla. Sta diventando un caso politico nella giunta e nella maggioranza di centrodestra in Regione Abruzzo l’attivismo e le “invasioni di campo” dell’assessore alle Attività produttive, Tiziana Magnacca eletta con Fdi a marzo 2024, con ben 9.635 voti. E il presidente della Regione Marco Marsilio, del suo stesso partito, comincia ad essere stufo di difenderla davanti ai tanti che si lamentano. Tra questi anche assessori, come Emanuele imprudente della Lega. Eppure la candidatura di Magnacca era stata fortemente voluta dal presidente, tenuto conto che ex sindaco di San Salvo, ed ora rimasta presidente del Consiglio comunale, vanta un stretta amicizia con Arianna Meloni, sorella della premer Giorgia Meloni, e a capo della capo della segreteria politica di Fdi. A mostrare crescente irritazione, pur dietro le quinte, è in particolare il vicepresidente della Regione, Emanuele Imprudente, della Lega, che ha la delega all’Agricoltura, e avvalendosi dell’Arap come braccio operativo ed organizzativo, già dalla passata legislatura, quando ricopriva medesimo incarico, è stato il grande fautore della politica di internazionalizzazione dell’agrifood abruzzese, al fine di incrementare l’export. Obiettivo perseguito con numerose trasferte, da Dubai e Bruxelles, fino a Palma di Maiorca, Scandinavia e Bosnia Erzegovina, non dimenticando di marcare una forte presenza nelle maggiori fiere ed eventi di settore in Italia, come solo pochi giorni ad Agricoltura è a Roma. Potendo contare anche sulla filiera istituzionale, garantita dal sottosegretario di Stato all’Agricoltura, Luigi D’Eramo, anche lui leghista, aquilano come Imprudente, ed ex segretario regionale del partito. Magnacca è dunque accusata di voler spezzare questa rodata sinergia, nell’ambito della più generale riforma dell’Arap, assieme al suo fidato direttore di dipartimento, Germano De Santis. Riforma che stravolgendo il disegno di legge messo a punto dalla giunta, ha inserito la “discutibile” creazione di una “good company”, la nuova Aruap, e una “bad company”, la vecchia Arap, che si doveva accollare i 20 milioni di debiti con la fusione del Consorzio industriale di Chieti e Pescara, e con la prospettiva della liquidazione. Un’operazione tacciata di dubbia legittimità, visto che per la normativa vigente i debiti come pure i crediti, andrebbero attribuiti tutti e senza “alchimie contabili” e operazioni di “finanza creativa”. Tanto che poi si è deciso di cestinare il pdl per tornare a quello originario, cassando la “bad company”, la fusione con il consorzio industriale e con l’Arap che sarà anzi potenziata nelle sue funzioni e competenze, e si prenderà in carico eventualmente la sola gestione del consorzio in liquidazione. Inoltre il controllo dell’Arap tornerà in capo al Consiglio regionale, contro lo scippo della Giunta, con allargamento del cda da 3 a 5, con la sola nomina del presidente in capo a Marsilio e Magnacca, gli altri 4 membri dal parte dell’aula. Il tutto con gli emendamenti con primi firmatari Emiliano Di Matteo, di Fi, e di Nicola Campitelli, altro rivale interno di Magnacca in Fdi e in provincia di Chieti, ex leghista. Magnacca ha fatto comunque mea culpa, e ha ammesso la superficialità della proposta, però contemporaneamente sta lavorando ad un ulteriore provvedimento che ancora una volta prende di mira l’Arap, sottraendogli il ruolo di braccio operativo dell’internazionalizzazione, compreso dunque anche quello dell’agrifood, per affidarlo alla Fira, la finanziaria regionale, che sulla materia non ha nessuna esperienza e competenza. Anche in questo caso, fonti di Abruzzoweb assicurano che a mostrare perplessità sia stato lo stesso Marsilio, che ha bloccato tutto. E non è la prima volta che il presidente si è arrabbiato con il suo un po’ troppo intraprendente assessore. C’è poi la spedizione ad Osaka in Giappone e dove il 12 marzo si è inaugurato Foodex 2025, la fiera dell’agroalimentare più importante del mercato asiatico, evento di avvicinamento all’Expo iniziato ad il 13 aprilee che si concluderà ad ottobre. Di fatto dunque l’assessore al fianco del presidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara Gennaro Strever, ci si lamenta, si è appropriata di una competenza che dovrebbe essere in capo a Imprudente. “Abbiamo fatto conoscere prodotti di qualità dell’Abruzzo in grado di raccontare il nostro territorio. Hanno avuto anche la funzione di ambasciatori turistici della nostra regione riuscendo a esercitare un appeal verso un pubblico attento, esigente e vocato a viaggiare e scegliere l’Italia come meta”, ha trionfalmente affermato Magnacca, aggiungendo che “quanto abbiamo avuto modo di constatare motiva a continuare – aggiunge l’assessore – nel processo di internazionalizzazione delle nostre aziende verso il mercato orientale”. Per la partecipazione all’Expo nel Milleproroghe è stato stanziato nel consiglio regionale dell’11 marzo, la considerevolissima cifra di 1.048.000 euro, tanto da provocare le proteste dell’opposizione, visto che lo stanziamento è arrivato nel bel mezzo della difficilissima partita del ripiano del debito della sanità, che ha reso necessario l’aumento dell’addizionale Irpef. Dietro le quinte di quella seduta di consiglio è esplosa una violenta lite tra il presidente Marsilio e e il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia. Il pomo della discordia è stata la differenza di vedute sulle modalità con cui trovare i fondi per coprire il buco della sanità, ma durante la riunione si è anche parlato, anche in questo caso con toni accesi, dei fondi per la spedizione all’Expo, approvati di lì a poche ore. Tornando ad Arap, pare che abbiano un rapporto molto difficile con Magacca, e lo hanno fatto anche loro presente a Marsilio, anche l’attuale commissario, il dirigenti regionale Mario Battaglia, affiancato da Loretta Franciotti, per quel che riguarda il Cis, dai tre subcommissari Adriano Marzola, lui invece fedelissimo di Magnacca, il manager aquilano Roberto Romanelli in quota Fi, il manager pescarese Daniela Sulpizio, in quota Lega. Magnacca ha anche un ruolo in partita, scomodo, nella situazione politica nella provincia di Chieti e nella sua San Salvo. In casa Lega, dopo i pessimi risultati delle comunali di Ortona, un misero 3,04% pari a 351 voti, al primo turno in appoggio a Nicola Fratino, poi battuto dal candidato di Fdi Angelo Di Nardo ai ballottaggio di ieri, e dopo quelli non certo esaltanti alle regionali del 2024 nella provincia chietina, sotto accusa è il coordinatore provinciale, il commercialista Maurizio Bucci, presidente dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) di Lanciano, sindaco di Gamberale. Ma al di là degli insuccessi elettorali, Bucci viene accusato, per quanto lui assicuri che si tratta di semplice amicizia e stima personale, di essere vicino, per non dire “contiguo”, proprio a Tiziana Magnacca, con la quale si sarebbe alleato contro il consigliere regionale Campitelli, ex Lega, e rieletto in Fdi, con oltre 8.500 voti a marzo 2024. Del resto, lo stimato commercialista, è da tempo revisore dei conti nel Comune di San Salvo, dove la sua amica è stato sindaco. E veniamo dunque proprio al Comune di San Salvo: la sindaca Emanuela De Nicolis, in carica da giugno 2022, ha rischiato di andare in minoranza, per una offensiva da parte della base di Fi, ma non dei vertici, che da tempo chiedono un rimpasto di giunta, e soprattutto che venga assegnata ad altri la poltrona da presidente del consiglio comunale, che Magnacca non vuole mollare. Il bilancio consuntivo, a metà maggio, è passato così per il rotto della cuffia e ad un passo dal commissariamento, solo grazie al voto favorevole di Nicola Di Ninni, segretario del circolo cittadino di Forza Italia, ed esponente del gruppo San Salvo Popolare e Liberale, oltre che grazie all’astensione di Marika Bolognese, eletta nel 2022 nella lista di centrosinistra di Fabio Travaglini, ora transitata al gruppo misto, compensando le defezioni di Giancarlo Lippis e Alfonso Di Toro, di San Salvo Popolare. Per porre rimedio alla situazione e salvare la maggioranza di centrodestra all’ultimo momento sono però dovuti scendere in campo il presidente della Regione Marsilio e il segretario regionale e senatore Etel Sigismondi, per Fdi, e il coordinatore provinciale Daniele D’Amario, sottosegretario di Giunta regionale, per Fi, che hanno convinto Di Ninni a votare il bilancio. Anche in questo caso, dietro il sipario c’è chi osserva con irritazione che tutto andrebbe più liscio se Magnacca lasciasse libera la carica da presidente del Consiglio comunale. Pubblicato su Abruzzoweb |