Martedì, 29 Aprile 2025 Abruzzo

Bus elettrici sulla strada Parco: è polemica

Presentato un ricorso al Tar Abruzzo

 All’indomani dell’attivazione del servizio di bus elettrici lungo la Strada parco che collega Pescara e Montesilvano arriva il primo ricorso al Tar.

Lo ha notificato questa mattina lo studio legale Di Tonno per conto del comitato cittadino che da anni si batte per la salvaguardia del tracciato.

Il ricorso, spiega il comitato, si basa “sui motivi che ostano all’introduzione di bus elettrici sulla Strada parco, riservata al filobus dalla Legge 211/92 che ha finanziato l’opera, in assenza dei collaudi Ansfisa (ex DPR 753/80)”. Il ricorso è “avverso la delibera regionale, ed atti allegati, con la quale è stata istituita una linea di trasporto pubblico locale all’interno della Strada parco e autorizzato il transito provvisorio di normali autobus in luogo di filobus, il cui transito è invece, allo stato, interdetto”

“La delibera impugnata – si legge in un comunicato – lede gli interessi di cui è portatore il Comitato ricorrente e deve essere annullata atteso che: il transito di autobus contrasta con il vincolo di destinazione impresso alla Strada parco in occasione dei finanziamenti erogati per la sua realizzazione, quali finanziamenti che hanno riguardato anche l’individuazione del singolo mezzo di trasporto (filobus e non autobus); la delibera impugnata confligge con le disposizioni in materia di sicurezza di trasporto di linea; la Regione Abruzzo, e con essa i vari enti coinvolti, non hanno considerato che in ordine all’asse viario Strada parco, il Ministero ha riscontrato numerose criticità trasfuse in una serie di prescrizioni e condizioni, la cui ottemperanza non è stata (ancora) verificata; di talché la delibera regionale impugnata si pone in contrasto con la sequela procedimentale in atto e finisce per eludere le stesse prescrizioni ministeriali”.

“L’istanza cautelare – va avanti il comitato – è stata modulata sulla circostanza che avendo il Ministero impartito prescrizioni in tema di sicurezza, non si comprende come la Regione Abruzzo possa ignorarle per via della modifica del solo mezzo di trasporto. Dichiarato, dagli stessi enti, come asseritamente omogeneo-analogo a quello soggetto alle prescrizioni ministeriali. In tal senso il principio di precauzione a tutela della pubblica incolumità deve intendersi prevalente rispetto a qualsivoglia altro interesse in gioco; peraltro, nel caso concreto, di natura evidentemente procrastinabile all’esito dei collaudi prescritti”.