Martedì, 4 Febbraio 2025 Vastese"La Tekne di Ortona continua a tacere: incertezza sul futuro dei lavoratori"Cresce la preoccupazione per la continuità occupazionaleA soli due giorni dall’incontro programmato in Regione, richiesto dalla Fiom, l’azienda Tekne continua a mantenere il silenzio. Nonostante l’impegno assunto dall’azienda di fornire aggiornamenti sulle trattative in corso, ad oggi nessuna informazione è stata resa nota. In particolare, Tekne si era impegnata a contattare il fondo americano Brodway Capital e l’azienda abruzzese Raicam, entrambe manifestamente interessate, ma nessuna novità è stata comunicata alle rappresentanze sindacali o alla Fiom. "Mentre nulla si sa sulla posizione di Brodway Capital, riguardo a Raicam abbiamo ricevuto notizie esclusivamente perché è stata la stessa azienda a contattarci via e-mail il giorno 3 febbraio 2025, coinvolgendo nella stessa anche la Regione e l’esperto nominato per la procedura di composizione negoziata - dicono dalla segreteria provinciale di Fiom Cgil di Chieti - . Nella sua comunicazione, Raicam ha ripercorso le fasi di avvicinamento alla Tekne, avvenute dapprima nel settembre 2024 e poi il 15 gennaio 2025. Tuttavia, nonostante queste manifestazioni di interesse e i successivi solleciti, Tekne non ha mai fornito informazioni societarie né ha messo a disposizione una data room per consentire un’adeguata due diligence. La Fiom, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, non fa il tifo per nessuna delle parti in causa, ma per una risoluzione concreta della vertenza. Le opzioni sul tavolo sono diverse: Raicam, Brodway Capital, un’azienda la cui identità continua a essere tenuta segreta (pur essendo ormai un “segreto di Pulcinella”), o la stessa Tekne, che potrebbe decidere di proseguire autonomamente. Se questa fosse la strada scelta, sarebbe necessario conoscere le soluzioni previste per garantirne la sostenibilità, oltre al relativo piano industriale. Alla luce delle ultime comunicazioni, la nostra preoccupazione cresce. La persistente mancanza di informazioni, che non rappresentano una semplice concessione ma un diritto dei lavoratori, sta aumentando il clima di incertezza e instabilità. È fondamentale concludono - sottolineare che certamente non tutte le soluzioni prospettate hanno lo stesso impatto: ciò che più ci interessa è individuare quella che assicuri la continuità occupazionale nel presente e nel futuro, con prospettive di sviluppo per tutti i lavoratori coinvolti".
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