Sabato, 9 Novembre 2024 Chieti"Nei reparti mancano farmaci e barelle"Grave denuncia dei sindacati dei lavoratori della Asl 02Mancato approvvigionamento dei farmaci, personale carente, tagli ai servizi, liste di attesa infinite e pronto soccorsi sovraffollati che comportano l'aumento dei casi di violenze fisiche e verbali ai danni degli operatori. Sono le problematiche della Asl 02 Lanciano-Vasto-Chieti denunciate questa mattina, 9 novembre, dai sindacati degli operatori sanitari. In una conferenza stampa davanti al Cup dell'ospedale Renzetti, già al centro delle polemiche per la chiusura di Rianimazione, sei sigle sindacali hanno esposto tagli e problemi chiedendo soluzioni e programmazione per una organizzazione che tenga conto dei tempi di vita e lavoro per il personale tutto che presta servizio. "Più volte abbiamo fatto note e denunciato i problemi, ma chi sta in alto non ci ha mai ascoltato - denunciano i sindacati - Per questo abbiamo deciso di unirci per fare da cassa di risonanza a tutte le problematiche che persistono da tempo". “Nei reparti la problematica principale è quella dei farmaci – afferma Patrizia Bianchi del Nursing Up - Abbiamo esigenza di fare terapie che sono prescrizioni mediche, se non le facciamo ne va del decorso clinico del paziente, che non guarisce nei tempi previsti. Facciamo richieste di farmaci e presidi che non arrivano. Né le prime ditte aggiudicatrici degli appalti né le seconde rispondono agli ordini, poiché evidentemente non sono state pagate. Di conseguenza ci troviamo con un abbattimento di circa il 60% dei prodotti che ordiniamo per adoperarli nel processo terapeutico: parliamo di farmaci base, come il paracetamolo per ottemperare a terapie di base, come dolore e febbre. Cerchiamo di ovviare in qualche modo, di cavarcela facendo uscire dal cilindro un po' di tutto ma abbiamo grosse difficoltà”. “Più volte abbiamo chiesto un incontro per discutere del piano triennale del fabbisogno di personale – dice Carmine Gasbarro (Fp Cgil) - Ci sono profili che oggi sono in affanno, non si può sempre incorrere a richiamate, doppie notti, riposi saltati, turni lunghi. Si ripercuote negativamente sul benessere psicofisico dei lavoratori. Possiamo solo fare un plauso a lavoratori che con i mezzi e gli strumenti a disposizione riescono a garantire ogni giorno prestazioni sanitarie e cure”. Tra questi c'è anche la questione del barrellaggio. “La gara d'appalto con la cooperativa in cui sono confluiti tutti gli Oss, che ci davano una grande mano, è terminata, ne sono rimasti solo 6 in servizio in farmacia e in magazzino – aggiunge Bianchi – siamo costretti a distrarre personale dall'assistenza primaria e diretta per fare barrellaggio, col rischio di far demansionare gli infermieri stessi”. “I soldi ci sono ma vengono spesi in consulenze, esternalizzazione dei servizi, mancato controllo degli appalti esterni – sostiene Mario Frittelli (Usb) - In questa azienda non c'è una contrattazione seria, le relazioni sindacali sono pari a zero. In questo modo è anche difficile esporre le problematiche e trovare le soluzioni. L'azienda non ci informa di nulla”. E poi c'è il problema dei pronto soccorso sovraffollati. “L'azienda non ha adottato strategie di contenimento potenziando la medicina territoriale, di base e liste di attesa per prestazioni sanitarie – dichiara Camillo Vitelli del Fsi (presenti anche Leonardo Gialloreto del Nurdind e Vincenzo Pace del Coina) - I pazienti vengono tenuti sulle barelle in attesa che si liberino posti letto in reparto. La conseguenza è che il Ps si trasforma in un vero e proprio reparto di degenza, snaturando la propria mission assistenziale. Tagliare i posti letto per lasciare poi i pazienti sulle barelle ovviamente non è un obiettivo raggiunto. Queste problematiche comportano l'incremento degli eventi avversi ai danni dei pazienti, perdita di fiducia da parte dei cittadini nel sistema sanitario nazionale, ridotta soddisfazione dell'utenza, ritardo nei trattamenti tempodipendenti, una palese diminuzione della privacy, episodi di violenza verbale e fisica ai danni del personale in servizio, incremento del burnout nel personale sanitario e aumento del contenzioso legale. Nonostante il sovraffollamento di pazienti nel Ps, l'ospedale Lanciano è quasi sprovvisto di barelle e quelle in dotazione non sono idonee. I letti in dotazione, inoltre, sono tutti sprovvisti di spondine di protezione. Ci sono due medici a turno con 100-120 ingressi al giorno”.
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