Martedì, 7 Maggio 2024 Vasto

Il Parco del Muro delle Lame nel degrado

Il Comune di Vasto pronto a intervenire

Erba incolta, rifiuti dappertutto  e gradinate di cemento lesionate.  Si presenta in uno stato di evidente abbandono il Parco Muro delle Lame, i cui impianti sportivi, di proprietà comunale, sono stati affidati in gestione nel 2020 ad un raggruppamento temporaneo di imprese che si è aggiudicato l’appalto, formato da Sporting club e Polisportiva Promo Tennis.

A distanza di quattro anni dalla firma del contratto e dopo una serie di vicende culminate nel sequestro del ristorante da parte della magistratura e nel successivo dissequestro, la struttura versa in condizioni di degrado ed incuria con il rischio, neanche tanto remoto, che si giunga alla rescissione del contratto per una serie di inadempienze. Potrebbe essere lo stesso Sporting club a restituire l’area. Insomma, l’aria che tira non promette nulla di buono. Tra l’altro sembra che tra gli stessi soci – Sporting club  e Polisportiva Promo Tennis – sia in corso un contenzioso. 

Quello che, però, appare quantomeno curioso, è che il Comune finora – nonostante sia proprietario della struttura – non abbia fatto nulla per cercare di risolvere la situazione. Saperne di più non è facile: sono tutti abbottonati. O quasi. 

“Mi è stata assegnata da poco la delega al patrimonio, quindi non conosco ancora la situazione nel dettaglio”, dice  l’assessore Gabriele Barisano che abbiamo interpellato, “so che ci sono dei problemi e credo anche che debbano essere risolti. L’amministrazione comunale ha il dovere di intervenire”. 

Nel frattempo quello che sarebbe dovuto essere il fiore all’occhiello di Vasto versa in uno stato di totale abbandono. Sembra ormai lontana l’inaugurazione della struttura, avvenuta il 14 luglio 2022 alla presenza del sindaco Francesco Menna e di buona parte della giunta comunale. In quella occasione venne illustrato l’ambizioso progetto di donare un nuovo volto al Parco Muro delle Lame, attraverso una profonda opera di restyling degli impianti sportivi. 

Il contratto di gestione, della durata di quindici anni, prevede infatti la realizzazione da parte del concessionario aggiudicatario dell’appalto, di lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione ed in particolare interventi per la pista di atletica, gradoni tribune, strade e camminamenti, verde e impianti di illuminazione, nuovi campi di paddle, bar, palestra e aree relax. Negli anni, però, la parte commerciale ha preso il sopravvento su quella sportiva, al punto che lo Sporting club si è visto costretto, dopo il sequestro del ristorante, a demolire le opere abusive realizzate, consistenti nell’ampliamento dell’edificio  denominato Club House, tramite la realizzazione di una sala ristorante di 86 metri quadri. 

Anna Bontempo (Il Centro)