Giovedì, 28 Marzo 2024 Nazionali

“NARCOTEST A CHI HA RESPONSABILITA’ DI GOVERNO”

RAINEWS24, IL CDR, “NASCOSTA LA NOTIZIA”

“Se vogliamo farli, i test psicoattitudinali dovrebbero essere fatti sui magistrati ma anche per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica”.

Lo ha detto il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, nel corso di una conferenza stampa organizzata oggi, mercoledì 27 marzo, in occasione di due ordinanze notificate per altrettanti omicidi. “Dato che ci troviamo dovremmo fare anche narcotest e alcol test, poiché chi è sotto l’effetto di droghe e alcol può fare ragionamenti alterati e può essere sotto ricatto”, ha poi aggiunto Gratteri.

A questo proposito il  cdr di Rainews24 si scaglia contro il direttore meloniano Paolo Petrecca, accusandolo di aver “nascosto una notizia”. Ossia, “le dichiarazioni del procuratore Gratteri sui test psicoattitudinali dei magistrati” che “sono un fatto di cui bisogna dare conto in nome della libera informazione; una notizia ampiamente raccontata dai principali tg e siti d’informazione. Un’informazione che i nostri utenti non trovano, e anche per questo motivo decidono sempre di più di informarsi altrove – riporta la nota del Cdr – A un certo punto nei nostri notiziari le dichiarazioni di Gratteri sono scomparse. Ci chiediamo perché? Sul sito RaiNews.it la notizia è stata data solo grazie alla pubblicazione del servizio del Tg3 delle 19″.

“Nel giorno in cui l’assemblea ha dichiarato lo stato di agitazione – continua il sindacato – è ancora più grave riscontrare che un fatto simile non sia raccontato in modo completo. Questo comportamento da parte del direttore non è più accettabile. Chiediamo rispetto per tutti i colleghi che intendono svolgere la propria attività senza condizionamenti di parte. L’assemblea ha dimostrato che la misura è colma ed è pronta a ogni iniziativa che restituisca dignità al servizio pubblico informativo”.

Le dichiarazioni di Gratteri arrivano a stretto giro di posta rispetto a quanto stabilito dal governo Meloni, che ha dato il via libera ai test psicoattitudinali per l’accesso alla professione dei magistrati, a partire dal 2026. I questionari, tra gli altri aspetti, verranno utilizzati per valutare la personalità dei candidati. Il decreto legislativo, approvato durante l’ultimo Consiglio dei ministri, ha subìto modifiche fino all’ultimo, ma ciò non ha attenuato le proteste dell’associazione nazionale magistrati. L’Anm, infatti, si è detta non soddisfatta e il presidente Giuseppe Santalucia ha criticato aspramente la normativa, definendola “irrazionale” e annunciando la possibilità di mobilitazioni future.

In particolare, sarà il Consiglio superiore della magistratura a designare i docenti universitari specialisti in psicologia che faranno parte della commissione giudicante, su indicazione del consiglio universitario nazionale, organo indipendente degli atenei. Nel decreto legislativo è stata inserita una doppia garanzia: il Csm disciplinerà i test in generale e la commissione esaminatrice prenderà le decisioni specifiche. Gli aspiranti magistrati avranno la possibilità di ripetere l’esame di accesso fino a quattro volte.