Domenica, 11 Febbraio 2024 Abruzzo

Positivo a cocaina e cannabis aggredisce psichiatra e le rompe il femore

Vile aggressione al pronto soccorso dell'Ospedale de L'Aquila

Gravissima aggressione ieri al pronto soccorso dell’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila: un 35enne, L.E.F., si è scagliato con violenza contro P.F., di 60 anni, Medico Psichiatra presso il reparto di Psichiatria del San Salvatore ed anche Docente Universitaria presso il Dipartimento Discab dell’Università dell’Aquila.

La psichiatra ha riportato una grave frattura scomposta di femore, per la quale sarà sottoposta a intervento chirurgico presso il reparto di ortopedia e con una prognosi di 90 giorni. L’aggressore, dagli esami di accertamento, è risultato positivo a cocaina e cannabis ed è stato ricoverato nel reparto di Psichiatria, dove si è rivolto agli operatori sanitari con minacce ed offese.

“Il paziente L.E.F., di anni 35, ha aggredito improvvisamente e senza alcun ragionevole motivo, la mia collega psichiatra, P.F., 60 anni, Medico Psichiatra presso il reparto di Psichiatria del San Salvatore ed anche Docente Universitaria presso il Dipartimento Discab dell’Università dell’Aquila.  Tale aggressione avveniva nei locali del Pronto Soccorso e non quando il paziente era già ricoverato in reparto.  La mia collega ha riportato una grave frattura scomposta di femore, per la quale sarà sottoposta a intervento chirurgico presso il reparto di ortopedia e con una prognosi di 90 giorni. Ci tengo a precisare che il paziente, sottoposto ad accertamenti, è risultato gravemente intossicato da sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina, ma anche cannabis. Tale comportamento aggressivo e violento era quindi, molto verosimilmente, da ricondurre all’abuso di sostanze psicoattive, come la cocaina e non ad un disturbo mentale in fase acuta. Il L.E.F. , che è stato ricoverato “d’ufficio”, ovvero direttamente dal Pronto Soccorso presso il reparto di Psichiatria, ha continuato a inveire e minacciare pesantemente gli operatori sanitari. Ci riserviamo di denunciare le minacce per tutelare la nostra incolumità. Noi medici e operatori sanitari in generale, siamo sempre più esposti a gravi rischi di incolumità fisica durante i turni di lavoro. Ad esempio, chi si assume adesso la responsabilità della tutela degli operatori che lavorano nel reparto di psichiatria? Auspichiamo tutti con urgenza che possa essere avviato un protocollo d’intesa tra i vari servizi: sanitari, forze dell’ordine e la magistratura”, ha dichiarato in una nota Maurizio Malavolta, dirigente medico psichiatra.

“Occorre ripristinare immediatamente il posto di polizia h24, perché ormai siamo al far west”, afferma in una nota Marcello Vivarelli, segretario provinciale Confsal L’Aquila.

“Ieri – racconta Vivarelli – una persona con problemi di tossicodipendenza si è scagliata con violenza contro una professionista della psichiatria della nostra città, in una struttura, quella del pronto soccorso del presidio ospedaliero aquilano, in sofferenza da anni. Il tutto davanti alle forze dell’ordine. La psichiatra ha subito traumi e lesioni ed è stata ricoverata in codice rosso, anche se, per fortuna, non in pericolo di morte, ma ciò non alleggerisce quanto accaduto che poteva finire addirittura molto peggio”.

“Ad aggravare la situazione – continua il sindacalista –, il fatto che l’aggressore sia stato trasferito nel reparto di Psichiatria dell’ospedale, che gestisce le situazioni ‘ordinarie’, e non nella Rems di Barete. È quest’ultimo, infatti, il luogo destinato a casi come quello in questione. Ciò significa che adesso il personale medico, sanitario e della sicurezza del reparto di Psichiatria dovrà affrontare l’ennesima situazione emergenziale col rischio concreto di ulteriori aggressioni. Grazie all’impegno di questa sigla sindacale e della Direzione strategica della Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila che ha ascoltato il nostro grido di allarme, si è riusciti ad aumentare il livello di sicurezza del reparto grazie all’installazione di vetri anti-sfondamento”. “Inoltre – prosegue l’esponente Confsal –, mi chiedo come mai non sia intervenuto il magistrato in un caso del genere, che, ribadisco, è assolutamente gravissimo”.

“Esprimo massima solidarietà al personale medico, sanitario e della sicurezza – conclude Vivarelli – e chiedo l’immediato intervento del Prefetto dell’Aquila. Occorre il posto di polizia h24, per evitare che la prossima volta ci scappi il morto. È una questione di sicurezza di tutti, utenti e malati compresi”.