Mercoledì, 12 Ottobre 2016 ChietiOmicidio a Chieti Scalo, il giudice: "Cipressi deve stare in carcere"Il gip De Ninis valuta l'efferatezza del delitto e firma l'ordinanza che lascia in cella il 24enne che ha ucciso Fausto Di Marco con una bottigliaEmanuele Cipressi, 24enne di Chieti, posto in stato di fermo per la morte di Fausto Di Marco, il 39enne ucciso alle 4 di domenica scorsa davanti a un locale di via Pescara, a Chieti Scalo, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'udienza di convalida svoltasi questa mattina davanti al gip del tribunale di Chieti Luca De Ninis. Il giudice ha deciso di non convalidare il fermo di polizia e di emettere l'ordinanza di custodia in carcere come "adeguata garanzia di difesa sociale" nei confronti di un soggetto che, "nonostante sia incensurato", ha dimostrato freddezza ed efferatezza nell'uccidere con un collo di bottiglia il musicista. Le motivazioni che hanno spinto il giudice per le indagini preliminari a non convalidare il fermo, ma di passare direttamente all'ordinanza di custodia in carcere sono due: secondo De Ninis, infatti, non sussistono gli estremi del pericolo di fuga nè dell'inquinamento delle prove. Nella prima ipotesi, il giudice ha valutato che Emanuele Cipressi è stato arrestato a casa sua dodici ore dopo il delitto. Se avesse voluto, avrebbe avuto tutto il tempo di scappare, anche all'estero. Nella seconda ipotesi, i jeans macchiati con il sangue di Fausto Di Marco non sono stati nè occultati nè distrutti, ma carabinieri e polizia li hanno trovati nel bagno di casa. Se avesse voluto nascondere le prove, non le avrebbe di certo lasciate a casa. Ciononostante non è possibile concedere gli arresti domiciliari a Cipressi in quanto, in base anche alle testimonianze che hanno permesso di ricostruire il delitto, il giudice ritiene che possa ripetere il reato, e per questo deve rimanere in carcere.
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