Venerdì, 12 Giugno 2009 Vasto«Così pagavo Sabatino Aracu» Angelini inguaia il deputato PdlL'imprenditore conferma le accuse della ex moglie del politicoPubblicato su "Il Messaggero"
di MAURIZIO CIRILLO PESCARA - Vincenzo Angelini, il re delle cliniche private che con la sue confessioni ha fatto crollare la giunta regionale di centrosinistra guidata da Ottaviano Del Turco, accendendo la miccia della sanitopoli abruzzese, torna a parlare con i magistrati della procura pescarese e fa esplodere una seconda bomba politico-giudiziaria. Mette in guai seri Sabatino Aracu, ex campione di pattinaggio, parlamentare di primissimo piano di Forza Italia e, ora, del Pdl, ex coordinatore regionale del partito azzurro in Abruzzo ed ex (da pochissimo) presidente del comitato dei Giochi del Mediterraneo. Al centro di questo ennesimo interrogatorio del coindagato Angelini, ci sono come al solito altre tangenti oltre a quei 15 milioni di euro emerse dall'inchiesta: quelle che l'imprenditore della sanità privata avrebbe pagato ad Aracu e delle quali fino a qualche settimana fa non aveva fatto cenno. Si parla di circa 500 mila euro in contanti (oltre a gioielli e altri regali importanti), parte dei quali consegnati a mano a casa di Aracu dallo stesso Angelini o per il tramite di un altro personaggio di primo piano dell'inchiesta della sanità, l'ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga. E’ questo, a mettere in fila la cronologia dei fatti, il motivo più probabile delle improvvise dimissioni di Aracu dal comitato Giochi, a poche settimane dall’apertura della kermesse. E’ questo, di certo, il motivo per il quale la procura di Pescara ha chiesto una seconda proroga per le indagini sullo scandalo sanità, nel quale la posizione processuale di Aracu è incardinata. Ruolo chiave, nella ricostruzione del grande accusatore Enzo Angelini, l’ex manager della Asl chietina Luigi Conga, uomo di fuducia di Forza Italia all’epoca della giunta Pace (An). Anche su Conga, come si ricorderà, Angelini non disse nulla nel corso delle sue lunghe confessioni, ma tirò fuori il suo nome soltanto dopo che la richiesta di arresto per Del Turco e i suoi complici era già all’esame del gip. E Conga, vale la pena ricordarlo, è quello messo peggio sotto certi aspetti, perché quando venne arrestato mentre cercava di tagliare la corda con la sua lussuosa Porsche Cayenne da 100 mila euro, aveva con sé, in una valigetta con 130 mila euro in contanti. Non solo, ma i successivi controlli scovarono nei suoi conti correnti un milione e 800 mila euro. Sono i principali riscontri certi alle accuse di Angelini. Fino ad oggi, Aracu era finito nell'inchiesta per quella richiesta da due milioni di euro avanzata ad Angelini: una tentata concussione. In estrema sintesi il parlamentare avrebbe detto all'imprenditore: «Guarda che ci sono anche io in Forza Italia e controllo tutto, per questo mi servono due milioni per comprare casa a mio figlio». La risposta di Angelini fu secca: «Sabatì, vatti a farti fottere». Aracu, interrogato come indagato a luglio scorso, ha respinto con sdegno l’accusa. Diverso, alla luce della nuove rivelazioni, appare oggi il senso della rispostaccia di Angelini: evidentemente quella storia era arrivata alla fine. Angelini, stando sempre al suo racconto, di sldi ad Aracu ne aveva già dati abbastanza. Se vero o meno si accerterà in seguito nel corso delle indagini. Il parlamentare azzurro, comunque, per aumentare il suo potere negoziale nei confronti del re delle cliniche affermava di controllare l'ex assessore regionale alla sanità di centrodestra, Vito Domenici (anche lui coinvolto nello scandalo sanità) e Conga, che avrebbe fatto nominare manager della Asl chietina quando stava per essere fatto fuori da Forza Italia. Sono solo chiacchiere di Angelini o c'è qualcosa di più? Una settimana prima di interrogare l’imprenditore (non più di sette giorni fa), il procuratore Trifuoggi e i suoi sostituti Belleli e Di Florio, hanno ascoltato la ex moglie di Aracu che ha depositato in procura un dossier più che esplosivo. Un ciclone che oltre alla sanità si abbatte anche su altri esponenti di primissimo piano, ministri compresi, dell'attuale Pdl. La ex signora Aracu avrebbe fornito elementi di riscontro alle pesantissime accuse contro Aracu e gli esponenti del partito azzurro. Ci sarebbe anche una lista di regali, alcuni molto preziosi (come un crocifisso antico in argento andato ad uno degli uomini più vicini a Berlusconi) che Aracu avrebbe fatto ai suoi colleghi di partito. Quasi tutti, escluso ovviamente Berlusconi, sul quale non sapeva proprio come far colpo. Ma i guai per Aracu non finiscono qui. Da gennaio si indaga su suoi rapporti con la Federazione pattinaggio. Oggi si apre anche un filone Giochi del Mediterraneo. Il commissario Pescante, già sentito dal procuratore Trifuoggi, avrebbe consegnato ai magistrati di Pescara un dossier su presunti ammanchi nella gestione dei Giochi. |