Giovedì, 8 Febbraio 2024 Abruzzo

Ciclista abruzzese travolto ed ucciso in veneto da un furgone

Per il conducente del mezzo è stato chiesto il processo

Sfrecciava con il suo autocarro ad oltre cento chilometri all'ora, più del doppio di quanto consentito, in curva e con il manto stradale bagnato. Ha perso il controllo del veicolo  e travolto un ciclista, colpevole solo di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma ora dovrà risponderne davanti alla giustizia e ai familiari della vittima, assistiti da Studio3A.

A conclusione delle indagini preliminari sul tragico incidente costato la vita a Giacomo Torrieri, 63 anni, abruzzese, e occorso il 10 dicembre 2022 in viale della Scienza, a Vicenza, il Pubblico Ministero della Procura berica titolare del procedimento penale, la dott.ssa Cristina Carunchio, ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio stradale, ascrivendogli l’esclusiva responsabilità del sinistro, per V. A. A., 43 anni, di origini ghanesi ma residente a Thiene, il conducente del furgone che, al culmine di una sciagurata uscita di strada, ha tamponato con inaudita violenza la vittima che, in sella alla sua bicicletta, stava rientrando a casa dal lavoro pedalando tranquillamente per la sua strada e regolarmente sulla banchina laterale. Il Gup del Tribunale vicentino dott.ssa Antonella Crea ha fissato per il 21 maggio 2024, dalle ore 11, l’udienza preliminare del processo dal quale la moglie e le due figlie di 17 e 14 anni, e con loro Studio3A, si aspettano risposte.

Nativo di Mosciano Sant’Angelo (Teramo), dove risiede tuttora la famiglia di origine, e trasferitosi a Vicenza negli anni Ottanta, Torrieri aveva frequentato la scuola alberghiera e per tutta la vita aveva lavorato come cameriere per noti locali della zona, quali l’Hotel Michelangelo, Le Delizie, la Vecchia Guardia e, da ultimo, il Papaya di Altavilla Vicentina, facendosi apprezzare per la professionalità, cortesia e disponibilità sia da titolari e colleghi sia dai clienti. Quel “maledetto” giorno, dopo aver staccato dal suo turno al Papaya alle 15 e aver effettuato alcune commissioni, stava tornando a casa con la sua bici che usava abitualmente per andare al lavoro e spostarsi in città.