Lunedì, 20 Giugno 2022 Nazionali

Meteo: weekend, dalle previsioni per sabato 25 e domenica 26 emerge una notizia rilevante

Previste temperature record che metteranno a dura prova il sistema idrico

Le previsioni non lasciano scampo. Nei prossimi giorni una nuova rovente ondata di caldo raggiungerà l'Italia con effetti che si protrarranno quanto meno fino al prossimo weekend, ma verosimilmente anche oltre. Il tutto è dovuto all'ingombrante presenza dell'anticiclone africano.
Prosegue dunque il periodo anomalo, caldissimo per il periodo e gravemente siccitoso: si tratta di una situazione praticamente senza precedenti nella storia climatologica del nostro Paese; tuttavia, tra Sabato 25 e Domenica 26 Giugno, non mancheranno dei locali temporali di calore che potrebbero interessare alcune zone del nostro Paese, soprattutto quelle montuose.

Gli ultimi aggiornamenti hanno confermato che nel fine settimana dovremo ancora fare i conti con il temibile anticiclone africano, denominato "Caronte" che sta per provocare la quarta ondata di caldo intenso di questo scorcio iniziale di stagione e che ci traghetterà direttamente nel cuore dell'Estate.

Tra Sabato 25 e Domenica 26 avremo un'estrema stabilità atmosferica con tanto sole e valori massimi diffusamente oltre le medie climatiche di riferimento. Ancora una volta avremo a che fare con masse d'aria in arrivo direttamente dal Deserto del Sahara, spazio quindi a una nuova impennata delle temperature, specie sulle pianure del Nord, sui settori tirrenici del Centro-Sud e sulle due Isole maggiori, con i termometri pronti a schizzare oltre i 34/35°C.

C'è un altro aspetto da tenere in considerazione in vista del fine settimana: il passaggio di una vasta area di bassa pressione sospinta da correnti atlantiche sul Centro Europa potrebbe destabilizzare l'atmosfera fin sui nostri confini più settentrionali. Ciò potrebbe produrre i classici temporali di calore tra il pomeriggio e la serata: ovvero aria calda e umida che sale e che si raffredda condensandosi in maestose nubi torreggianti. In pratica, il forte riscaldamento diurno permette la risalita di "bolle di aria calda" (definite termiche in termine tecnico) che, se trovano le condizioni adatte (strati più freschi dell'atmosfera in quota, appunto le correnti instabili atlantiche), riescono a dare vita a quelle nubi cumuliformi che poi generano il temporale.
A maggiore rischio stando gli ultimi aggiornamenti, potrebbero essere, specie Domenica 26, le vallate alpine di Piemonte, Valle D'Aosta, alta Lombardia e Alto Adige.

Va detto, tuttavia, che fenomeni di questo tipo, pur potendo risultare localmente intensi, non durano molto e quindi non sono destinati a rovinare giornate intere.