Mercoledì, 13 Ottobre 2021 Abruzzo

L'Ospedale di Pescara classificato di secondo livello

Verì ammette: "Allegato per errore un vecchio documento"

L’ospedale di Pescara classificato per errore, in base ad una vecchia tabella, come di secondo livello, mentre nel piano ospedaliero abruzzese, in via di definitiva approvazione, doveva essere un gradino più in basso, di primo livello, assieme a quelli di Chieti, L’Aquila e Teramo.

Tanto è bastato a scatenare ieri sera un putiferio, nel corso di una riunione  tra rappresentanti della Regione Abruzzo, del ministero dell’Economia e delle finanze, del ministero della Salute, della Segreteria della Conferenza delle Regioni, del Dipartimento per gli Affari regionali e dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) , provocando lo sconcerto dei consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci e Silvio Paolucci. E ancor prima il documento era sul tavolo della commissione Sanità dove erano in audizione i sindacati.

A chiarire oggi che non c’è “nessuna manina e nessun complotto”, l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì:  è stato allegato per errore semplicemente un vecchio documento,.

“La classificazione dell’ospedale di Pescara come Dea di secondo livello, che compare nell’ultimo verbale del tavolo di monitoraggio, è un semplice errore materiale nel documento. Un errore legato alla vecchia programmazione della precedente giunta di centrosinistra, che con la delibera 469 del 2018 – spiega Verì -, recepì il documento tecnico per l’istituzione del Dea funzionale di secondo livello tra i presidi di Pescara e Chieti (inserito poi nell’allegato della successiva delibera 824 dello stesso anno), rinviando quello tra i nosocomi di Teramo e all’Aquila ad un successivo provvedimento che non è mai stato approvato”.

Verì, che rimarca come “quella dicitura sia contenuta in tutti i verbali del tavolo trasmessi fino ad oggi (a partire dall’aprile 2018), proprio perché fa riferimento a un provvedimento comunque formalmente adottato dalla Regione”.

La Verì respinge al mittente le insinuazioni su fughe in avanti rispetto al riordino della rete ospedaliera regionale approvato dall’attuale giunta la scorsa estate.

“Sarebbe bastato semplicemente arrivare fino a pagina 52 – continua – per leggere come il tavolo solleciti l’invio del documento di riordino della rete ospedaliera, che nel frattempo è stato trasmesso per l’obbligatoria visione preventiva da parte dei ministeri. Questo per spiegare come non sarebbe stato possibile inserire nel verbale classificazioni su un documento che in quel momento non era ancora nella disponibilità dei tecnici del tavolo. E’ molto semplice”.

Per scongiurare ulteriori polemiche e strumentalizzazioni, la Regione ha comunque chiesto al ministero di rettificare le classificazioni dei presidi.

“Invito però tutti, soprattutto chi ha responsabilità istituzionali – conclude la Verì – a verificare come stanno le cose prima di fare affermazioni che creano inutili tensioni su un tema così delicato come la salute dei cittadini. E questo solo ed esclusivamente per avere un po’ di visibilità in più”.