Il Pd provinciale a Febbo: “Mistifica la realtà per prendersela con i sindaci. Dica piuttosto ai cittadini cosa ha fatto lui per evitare i debiti della sanità, i tagli ai servizi di emergenza-urgenza e alla sanità territoriale delle zone interne della provincia”.
“A parte le falsità contenute nella violenta arringa a difesa del manager della Asl di Chieti, infarcita dalle offese e dalle mistificazioni che da sempre accompagnano il suo modo di concepire la dialettica politica, il consigliere regionale Mauro Febbo consideri che lui non deve rispondere ai rilievi dei sindaci del Comitato che rappresenta tutto il comprensorio provinciale, ma i cittadini che si sono visti negare servizi, prestazioni, diritti e che pagheranno in prima persona i debiti dichiarati da questa dirigenza Asl”, così il segretario provinciale Gianni Cordisco.
“La sua infervorata difesa di fatto significa che lui è contento che abbiano dunque tolto mezzi di soccorso e medici dalle zone interne – riprende Cordisco - come è soddisfatto che l’esecutivo non abbia approvato un programma concreto per intervenire sui presidi territoriali, pur avendo risorse e iter tracciati per farlo; è contento che abbiano tolto le guardie mediche dalle zone interne, che così restano scoperte in un momento delicatissimo qual è quello che stiamo vivendo; è contento che il concorso per gli infermieri resti bloccato, cosa che sarebbe invece da roba da Corte dei conti e nel dire che il manager ha fatto un ottimo lavoro, è contento anche del fatto che abbia mandato alla Regione un piano di rientro dai debiti che ha generato, che prevede milioni di tagli.
Spieghi Febbo ai cittadini cosa c’è di positivo in tutto questo e perché lui ne sia così soddisfatto, perché i sindaci del Comitato non parlano per partito preso, ma dopo aver ascoltato gli altri sindaci che vivono ogni giorno difficoltà e danni derivanti dalla mancanza di una governance prima regionale e poi locale, della sanità. Un
consigliere regionale, già assessore, con un minimo di buon senso dovrebbe occuparsi di rispondere ai cittadini e spiegare loro la ragione di tante attese e tante mancanze.
La nostra provincia come tutto l’Abruzzo sta perdendo posizioni importanti rispetto ai livelli essenziali di assistenza per colpa dei tagli ai servizi sanitari, per colpa dei disservizi che si sono verificati sotto gli occhi di tutti nella gestione del covid, per l’assenza assoluta di una idea di sanità che sia prossima ai territori soprattutto delle
aree interne e che sia utile alla salute dei cittadini anche nelle città maggiori.
Il comitato ristretto dei sindaci è uno strumento per dare voce a tutto questo, non un grimaldello come lo descrive Febbo umiliando tutta la gente che ogni giorno vive sulla propria pelle le difficoltà denunciate e rappresentate dal parere negativo, nato dopo aver raccolto istanze e segnalazioni sul territorio, cosa mai accaduta prima in
seno al Comitato ristretto dei sindaci.
Anzi, lui che denuncia stumentalizzazioni, è il primo a farsene promotore, attraverso una difesa d’ufficio che esprime solo la sua nota ira funesta contro il Pd, una foga che non contiene una proposta, né buone notizie per la sanità teatina e abruzzese che aspettano segnali di concretezza dopo due anni e mezzo di propaganda, annunci e sfacelo comportato dall'inerzia del governo di centrodestra di cui Febbo è stato e restato parte”.
Pd Provinciale di Chieti