Lunedì, 31 Luglio 2023 AbruzzoElezioni Regionali 2024: PD e M5S puntano Gabriele GravinaClamoroso, papabili anche Marramiero e De Cesare“Vogliamo mandare a casa il presidente della Regione Abruzzo. che abruzzese non è, il romano Marco Marsilio, e la coalizione di centrodestra che in questa legislatura hanno fallito”. È il pensiero, quasi ossessivo, che sta animando i decisori in seno al centrosinistra e al Movimento 5 stelle abruzzesi, a circa otto mesi dalle elezioni regionali. In particolare, il Pd e pentastellati, stanno cercando di organizzare il famoso ‘campo largo’ con una coalizione che vada dalla sinistra più radicale ai centristi moderati, passando per i civici. Un tentativo che, per la verità, di là di annunci ed alcune riunioni, ad ora non sembra sia diventato un cantiere che possa portare alla realizzazione di una coalizione in grado di impensierire il centrodestra e il meloniano Marsilio, originario dell’Abruzzo, che in questi quattro anni ha conosciuto senz’altro meglio la sua terra di origine. Comunque, l’operazione sul territorio è seguita dai vertici nazionali dei vari partiti che puntano all’Abruzzo per cominciare ad invertire una tendenza che vede finora il centrodestra e il premier Giorgia Meloni, eletta deputato nel collegio L’Aquila-Teramo, autentici dominatori. Non a caso, l’attuale maggioranza con Marsilio riconfermato alla guida, appare sicura della vittoria, che sarebbe storica, perché porterebbe al secondo mandato consecutivo dello stesso colore politico per la prima volta nella storia della regione Abruzzo. Con questo quadro di riferimento, il centrosinistra, a fari spenti, per non dare vantaggi agli avversari, sta lavorando alla individuazione di candidati di spessore e autorevoli, che sappiano dare la spinta decisiva ad una alleanza ampia, riaprendo la partita, ad oggi in salita. In tal senso, la coalizione starebbe pensando ad un “federatore”, e tra i papabili ci sarebbero nomi roboanti, la cui discesa in campo avrebbe del clamoroso: come riporta anche il Fatto quotidiano, Pd ed M5S avrebbero pensato al 69enne Gabriele Gravina, presidente della Federazione italiana gioco calcio (Figc), imprenditore di origini pugliesi ma abruzzese di adozione, ex presidente del Castel di Sangro dei miracoli, che tra il 1984 e il 1996, conquistò cinque promozioni nell’arco di un decennio arrivando a disputare la Serie B. Gravina, dirigente sportivo di lunga data, è stato spesso al centro di polemiche come presidente di una federazione che sia pure campione d’Europa, per la seconda volta non si è qualificata alla fase finale del mondiale. Giova ricordare che a febbraio del 2019 la compagna di Gravina, la sulmonese Francisca Ibarra, è stata candidata alle regionali nella lista a sostegno del candidato presidente del centrosinistra Giovanni Legnini, ottenendo 336 preferenze. Poi nei corridoi della politica si parla anche di altri due imprenditori abruzzesi: Paolo De Cesare, 31enne vicesindaco di Chieti, la cui famiglia detiene da generazioni una importante impresa di costruzioni, già presidente dei Giovani dell’Ance. De Cesare alle ultime elezioni comunali si era candidato sindaco a capo di una lista civica, e poi dopo la buona preformance del primo turno, si è apparentato al ballottaggio con il candidato del centrosinistra Diego Ferrara, risultando determinate per la sua vittoria. C’è poi il 57enne Enrico Marramiero, amministratore unico di Cantina Marramiero, una delle più rinomate nel comparto enologico abruzzese, e a capo delle società di costruzione Alma C.i.s ed Md. Il Fatto quotidiano fa anche il nome dell’industriale Gennaro Strever, 74 anni, appena riconfermato presidente della Camera di Commercio di Chieti e Pescara. Ma lo stesso Strever smentisce seccamente con una nota. “La notizia di una mia possibile candidatura politica alle prossime elezioni regionali abruzzesi mi ha meravigliato e ci tengo a sottolineare che si tratta di un’ipotesi assolutamente irreale, perché non ho mai pensato di scendere in politica. In secondo luogo, perché sono appena stato rieletto alla guida della Camera di commercio Chieti Pescara e la mia intenzione, per i prossimi cinque anni, è quella di proseguire con impegno nello svolgimento del mio mandato, che peraltro è incompatibile con incarichi politici”. Tra i registi della operazione il deputato Luciano D’Alfonso, uomo forte del Pd abruzzese, ex presidente della Regione ed ex sindaco di Pescara, e al suo fianco l’ex parlamentare, sottosegretario e vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, entrato in consiglio regionale dopo aver guidato la coalizione come candidato alla presidenza della regione, perdendo contro Marco Marsilio, nel febbraio 2019. L’avvocato chietino che ha gestito il dopo D’Alfonso, si poi dimesso da consigliere regionale assumendo la carica di commissario della ricostruzione post-sisma 2016. Ruolo nel quale non è stato confermato dal governo Meloni. Legnini è ora commissario per la ricostruzione dell’isola di Ischia. Tra D’Alfonso e Legnini, dopo un lungo periodo di gelo, sembra essere tornato il sereno, ed ora collaborano nel progettare la strategia per le elezioni regionali della prossima primavera. Restano ovviamente sul tavolo, i nomi che oramai circolano da mesi: quello del capogruppo in consiglio regionale del Pd, Silvio Paolucci, ex assessore regionale alla Sanità e Bilancio, dell’ex rettore dell’Università di Teramo ed ex presidente della Tua, la società regionale del trasporto pubblico, Luciano D’Amico, del consigliere regionale del Partito democratico, l’aquilano Pierpaolo Pietrucci, l’ex deputato e sottosegretario allo sport, ed ex presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, del consigliere regionale di Legnini presidente, Americo Di Benedetto. Grandi movimenti anche al centro, dove lavora ad proposta politica civica e moderata, autonoma da destra e sinistra, l’ex deputato ed ex consigliere di amministrazione della Rai, il 62enne originario di Collelongo, Rodolfo De Laurentiis. |