Martedì, 2 Dicembre 2025 Abruzzo

Giornata mondiale della disabilità

"Gli abruzzesi agli arresti domiciliari"

Dopo 26 anni le persone abruzzesi con grave disabilità sono costrette agli arresti domiciliari per i reati commessi dalla Pubblica amministrazione. Viva il 3 dicembre!”. Lo affermano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e il responsabile regionale Cgil Ufficio politiche per la disabilità, Claudio Ferrante,  alla vigilia del 3 dicembre, in cui viene celebrata la Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita dall’Onu nel 1992.

“Il tema di quest’anno – spiegano Ranieri e Ferrante – è quello di promuovere l’inclusione come elemento chiave per il progresso sociale. In Abruzzo altro che inclusione e progresso. Che cosa è accaduto? La Regione approva il nomenclatore tariffario, la lista dei prodotti forniti dal Ssn Dpcm 12/2017, e dopo 26 anni non vengono garantite più le spese per riparazioni e sostituzioni degli ausili per le carrozzine – osservano – Succede che se alla carrozzina di una persona con grave disabilità si rompe motore, joystick o ruote, deve pagarsi tutto da sola, così come per ogni usura o sostituzione della batteria per la carrozzina elettrica. I costi possono arrivare anche a 2.000 o 3.000 euro per ogni cittadino. un ausilio fondamentale per garantire libertà di movimento e autonomia. Con tariffe troppo basse, i centri che producono e distribuiscono dispositivi per la disabilità non riescono a coprire i costi. La conseguenza è la riduzione delle possibilità di personalizzazione o, addirittura, la necessità di pagare di tasca propria parte delle spese”.

“Ma lo scandalo del nomenclatore – vanno avanti – non finisce qua. Molti ausili personalizzati o indispensabili oggi prevedono una compartecipazione economica, comprese scarpe ortopediche, tutori di serie e altro ancora. A causa di tutto questo, le persone con gravissime disabilità sono agli arresti domiciliari, a letto, e non potranno nemmeno muoversi all’interno della loro abitazione perché nel caso di guasto o usura della carrozzina non potranno più ripararla. Da quando la Regione Abruzzo ha approvato il disciplinare e il tariffario, migliaia di abruzzesi con grave disabilità per poter riparare la carrozzina o acquistare un pezzo di ricambio sono costretti a chiedere pubblicamente l’elemosina, come succede ad Andrea di Montesilvano che, per cambiare la batteria, è stato costretto a organizzare una colletta pubblica per consentirgli di uscire di casa. La colletta non è andata a buon fine e lui rischia di bloccarsi proprio in mezzo alla strada. Il costo della sua batteria è di 800 euro: quasi il triplo della sua pensione di invalidità che ammonta a 333 euro mensili”.

“A questa vergognosa situazione si aggiunge anche l’impossibilità di ottenere dalla Asl in tempi rapidi persino la carrozzina – dicono ancora Ranieri e Ferrante – Tra prescrizione, autorizzazione, prenotazione e collaudo può passare anche un intero anno. Pura follia burocratica. Questo è il dono che la Regione Abruzzo decide di fare a tanti bambini e adulti con gravissima disabilità proprio il 3 dicembre”.

I sindacalisti ricordano poi che lo scorso 25 giugno, in occasione del question time alla Camera, il ministro della Salute Orazio Schillaci aveva risposto che “all’assistito non dovrebbe essere richiesta alcuna compartecipazione alla spesa per riparazioni o sostituzioni; se questo sta accadendo significa che qualcuno non sta applicando correttamente le normative vigenti e questo non è accettabile”. Secondo Schillaci “i diritti delle persone con disabilità non possono essere subordinati a interpretazioni discrezionali o a carenze organizzative territoriali. Sono diritti esigibili e garantiti dalla legge nazionale, che ogni amministrazione ha il dovere di rispettare”.

Alla luce di questa situazione, il sindacato chiede quindi al governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, e all’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, di ripristinare con la massima urgenza la copertura economica e di convocare immediatamente le parti sociali, perché “la questione non riguarda soltanto riparazioni carrozzine e pezzi usurati, ma l’intera vicenda del nomenclatore tariffario”.

“Si tratta di diritti costituzionali, livelli essenziali di assistenza e di diritti umani. Il tempo è scaduto: vogliamo risposte immediate e attendiamo di essere convocati con urgenza. Se non saranno ripristinati diritti delle persone con disabilità – annunciano il segretario generale e il responsabile Ufficio politiche per la disabilità – saremo costretti a occupare il Consiglio regionale, proprio come accadde esattamente un anno fa per la questione della legge sulla Vita Indipendente”.