Lunedì, 13 Ottobre 2025 Nazionali

GAZA: HAMAS LIBERA TUTTI I VENTI OSTAGGI

OGGI VERTICE A SHARM-EL-SHEIKH PER PACE

Hamas ha rilasciato anche gli altri 13 ostaggi poco prima delle 10: ora sono tutti liberi i 20 rapiti ancora in vita. L’annuncio è stato accolto da un boato nella piazza degli Ostaggi a Tel Aviv dove una folla segue in diretta il rilascio.

Hamas aveva pubblicato la lista dei 20 ostaggi ancora in vita. I primi sette sono stati liberati sempre oggi poco dopo le 7,

Lo scambio è la prima tappa del piano presentato dal presidente americano per mettere fine alle ostilità: il ritorno dei 48 ostaggi israeliani, vivi o morti, e di 1.700 palestinesi arrestati a Gaza dall’ottobre 2023.

Sono intanto arrivati a Ramallah i bus con i prigionieri palestinesi provenienti dal carcere di Ofer che saranno rilasciati sulla base dell’accordo di scambio con gli ostaggi israeliani. Lo riferisce al Jazeera.

Centinaia di bandiere di Israele con il nastro giallo divenuto, simbolo della mobilitazione per il rilascio degli ostaggi, e cartelli con i volti dei prigionieri nelle mani di Hamas. Così “Piazza degli Ostaggi” a Tel Aviv vive il momento atteso da 737 giorni: il rilascio dei propri cari.

Il presidente Usa Donald Trump è volato in Israele per incontrare i rapiti. La guerra a Gaza è “finita” ha dichiarato a bordo dell’Air Force One, e si è detto fiducioso che l’accordo di cessate il fuoco reggerà.  “La guerra a Gaza e’ finita”. Lo ha assicurato anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu alla Knesset. “Hamas terrà fede all’accordo e si conformerà al piano per disarmarsi”, ha assicurato.

Nel pomeriggio di oggi a Sharm-el-Sheikh si terrà il vertice presieduto da Trump e Abdel Fatah al-Sisi dedicato alla pace a Gaza e più in generale in Medio Oriente.

Vi prenderanno parte i leader di una ventina di Paesi, fra cui Emmanuel Macron, Keier Starmer, il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, Recep Tayyip Erdogan che nelle ultime settimane ha intensificato i suoi sforzi di mediazione, Antonio Guterres, la premier Giorgia Meloni e Pedro Sanchez.

Non ci saranno rappresentanti di Israele e di Hamas. L’obiettivo del vertice è “porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza, rafforzare l’impegno per arrivare alla pace e alla stabilità in Medio Oriente, e aprire una nuove era nella sicurezza e stabilità della regione”.

Dopo la strage per opera di Hamas del 7 ottobre, e l’offensiva militare israeliana, secondo un database classificato dell’intelligence militare israeliana, l’83% delle vittime palestinesi a Gaza risultano essere civili. L’inchiesta congiunta di Guardian, +972 Magazine e Local Call, che ha avuto accesso a questi dati, ha rivelato che, dei 53mila palestinesi uccisi fino a maggio 2025, soltanto 8.900 sono stati identificati come combattenti di Hamas o della Jihad islamica palestinese. Tutti gli altri, oltre 44mila persone, risultano civili. Numeri del genere contraddicono apertamente le dichiarazioni pubbliche del governo del primo ministro Benjamin Netanyahu, che sostiene invece che il numero dei civili e quello dei miliziani uccisi sia pressoché equivalente. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno contestato questi dati, sostenendo che i “terroristi” uccisi sono invece circa 22mila e che il loro rapporto incrociato di dati, indica un tasso di mortalità civile inferiore.

Per la prima volta le Nazioni Unite hanno dichiarato ufficialmente lo stato di carestia a Gaza. Secondo l’ultima analisi dell’Integrated food security phase classification (Ipc), più di mezzo milione di persone vivono già in condizioni di fame estrema e oltre 640mila rischiano di trovarsi in carestia entro settembre. La malnutrizione infantile ha raggiunto livelli senza precedenti, con migliaia di casi gravi registrati solo negli ultimi mesi. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il Programma alimentare mondiale (Pam) e il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) sono tutte d’accordo nell’attribuire l’attuale crisi agli sfollamenti e alle restrizioni all’accesso umanitario perpetrati da Israele, chiedendo da mesi il cessate il fuoco immediato per consentire la distribuzione di cibo, acqua e cure mediche.