Martedì, 4 Febbraio 2025 Chieti

Smog: a Chieti preoccupano le polveri sottili

Resi noti i dati di Mal’Aria sull’inquinamento atmosferico

L'aria resta irrespirabile nelle città italiane e i livelli di inquinamento attuali sono ancora troppo distanti dai nuovi limiti europei che entreranno in vigore nel 2030. È quanto emerge dal nuovo report di Legambiente "Mal'Aria di città 2025", presentato oggi dall’associazione ambientalista e che ha analizzato nei capoluoghi di provincia i dati relativi alle polveri sottili (PM10) e al biossido di azoto (NO2).

Nel 2024, 25 città, su 98 di cui si disponeva del dato, hanno superato i limiti di legge per il PM10 (35 giorni all'anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo), con 50 stazioni di rilevamento – dislocate in diverse zone dello stesso centro urbano. In cima alla classifica troviamo Frosinone per il secondo anno di fila e Milano, entrambe con 68 giorni oltre i limiti consentiti. Al terzo posto assoluto si posiziona Verona, seguita da Vicenza.

In Abruzzo, anche se ad oggi tutti i  capoluoghi di provincia rientrano nei limiti di legge secondo la normativa attuale, rispetto ai valori previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell'aria, solo l’Aquila è già pronta ai nuovi target, seguita, come qualità dell’aria, da Teramo, Chieti e Pescara, che risulta anche tra i 23 capoluoghi di provincia con la concentrazione media annuale più alta di NO2 (biossido di azoto).

Per Silvia Tauro, presidente di Legambiente Abruzzo, "i dati del 2024 confermano che la riduzione dell’inquinamento atmosferico procede a rilento, on le nostre città ancora lontane dagli obiettivi target. Le conseguenze  coinvolgono anche la salute pubblica e l’economia. Alla luce degli standard dell'Oms, che suggeriscono valori limite molto più stringenti rispetto a quelli di legge attuali e che rappresentano il vero obiettivo per salvaguardare la salute delle persone, la situazione diventa ancora più critica: il 97% delle città monitorate supera i limiti dell'OMS per il PM10 e il 95% quelli per l'NO2. L'inquinamento atmosferico, infatti, è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, con circa 50.000 morti premature solo in Italia".

"Alla luce dei dati emersi durante la conferenza stampa di Legambiente sulla qualità dell’aria, alla quale ha partecipato anche Arta Abruzzo come di consueto - dichiara il direttore generale dell’Arta Maurizio Dionisio - , riteniamo fondamentale adottare strategie mirate per la riduzione delle emissioni inquinanti. Un settore prioritario è la mobilità urbana, dove è necessario incentivare il trasporto pubblico e le soluzioni di mobilità sostenibile, scoraggiando l’uso eccessivo dei mezzi privati a combustione interna. Anche in ambito agricolo, un approccio più attento alla gestione degli allevamenti intensivi potrebbe contribuire a ridurre le emissioni di ammoniaca e gas serra. Tuttavia, il principale responsabile dell’inquinamento atmosferico nei mesi invernali resta il riscaldamento domestico. È indispensabile una transizione verso tecnologie più efficienti e a basso impatto ambientale, come le pompe di calore, che rappresentano un’alternativa sostenibile rispetto alle tradizionali caldaie alimentate a gasolio o altri combustibili fossili. Solo attraverso un’azione coordinata e politiche mirate sarà possibile migliorare la qualità dell’aria e tutelare la salute pubblica".

Ripensare la mobilità urbana, accelerare la riconversione degli impianti di riscaldamento programmando l'abbandono progressivo delle caldaie a gasolio, carbone e metano in favore di sistemi come le pompe di calore a gas refrigeranti naturali, intervenire sul settore agrozootecnico sono le priorità da considerare per uscire dall'emergenza smog secondo Legambiente che quest’anno rilancia la petizione online “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!”, chiedendo al Governo interventi urgenti per contrastare l’inquinamento atmosferico.