Politica e affari: Maurto Febbo rinviato a giudizio

Martedì, 16 Settembre 2025 Chieti

Ma cade l'accusa di corruzione, "sono innocente e sereno"

 “Prendo atto della decisione del Gup del rinvio a giudizio. Con serenità però devo rilevare e mettere in evidenza la richiesta, nuovamente ribadita, da parte della Procura di Chieti, cioè dell’accusa, di archiviazione del reato di corruzione. Un’ accusa molto grave e soprattutto infamante per me, la mia parte politica e la comunità che mi ha sempre sostenuto”.

Lo rende noto lo stesso ex assessore e consigliere regionale Mauro Febbo, di Forza Italia,  coinvolto nell’inchiesta sull’intreccio tra la politica e gli affari dell’imprenditore della sanità  Vincenzo Marinelli, morto il 24 ottobre scorso a 88 anni, appresa la notizia del rinvio a giudizio da parte del gup Maurizio Sacco.

Per Febbo è però caduta l’accusa di corruzione, a seguito di un supplemento di indagine voluto dalla Procura di Chieti, dopo un interrogatorio del 3 febbraio scorso, rimane in piedi come capo di imputazione invece quello di finanziamento illecito ai partiti.

Il reato, secondo il gip Andrea Di Berardino, che aveva chiesto il rinvio a giudizio, si è protratto da luglio 2019 a marzo 2021 nel contesto del project financing proposto da Medipass spa – di cui Marinelli era agente – per la realizzazione del nuovo polo oncologico dell’ospedale di Chieti: Febbo, all’epoca prima assessore regionale alle attività produttive e poi consigliere di maggioranza, avrebbe ricevuto una dazione di 10.000 euro “per compiere atti del proprio ufficio” e, in particolare, “non osteggiare in sede politico-amministrativa” quel progetto.

“È stata confermata e certificata la mia avversione nonché la mia attività di opposizione alla realizzazione del project financing (individuato nel bunker di radioterapia) che i vertici regionali e asl a guida centrosinistra stavano portando avanti. Mi ero impegnato con tutta la mia determinazione a dimostrare la mia estraneità ed infondatezza dell’accusa di corruzione, quella era l’ accusa portata avanti dalla Procura di Pescara, ora farò lo stesso con questo nuovo capo di imputazione (finanziamento illecito partiti) e sono certo di poter dimostrare in sede dibattimentale anche in questo caso la infondatezza del presunto finanziamento illecito, peraltro riconducibile ad un solo episodio, la campagna elettorale delle comunali di Chieti del 2020 per Forza Chieti. Diversamente da quanto contestato dalla Procura di Pescara, a cui comunque mi ero volontariamente sottoposto ad interrogatorio il 28 maggio 2021”.

“La mia attività politica e di amministratore è sempre stata improntata sulla trasparenza, integrità, onestà, valori inviolabili, e difesa degli interessi pubblici e quindi con la massima fiducia affronterò il Giudizio sul cui esito positivo non ho dubbi”.