"Nessuna ombra sul nostro operato": anche l'azienda dei lavori al Savoia contro i consiglieri provinciali di minoranza
Giovedì, 11 Settembre 2025 Chieti
L'Ati appaltatrice, composta dall'impresa Costruzioni De Cesare Ing. Ulrico srl e da Edilizia Di Cosmo srl, replica alle accuse e rivendica la correttezza del proprio operato
Non si spegne la polemica sui lavori di adeguamento sismico all'istituto Luigi di Savoia di Chieti, dopo le accuse dei consiglieri provinciali di minoranza, a cui aveva già replicato la consigliera Silvia Di Pasquale.
Ora è l'Ati appaltatrice, composta dall'impresa Costruzioni De Cesare Ing. Ulrico srl e da Edilizia Di Cosmo srl che, in una nota, “respinge e contesta con fermezza le gravissime affermazioni contenute nello stesso, colme di inesattezze, insinuazioni diffamatorie e illazioni prive di qualsiasi riscontro oggettivo sia in punto di fatto che di diritto, rispetto alle quali appare doveroso significare quanto segue”.
“Il Collegio consultivo Tecnico (Cct) - chiarisce l'Ati - non è un organo politico ma un organismo previsto espressamente dal Codice dei contratti pubblici e ha il compito di prevenire e risolvere controversie negli appalti pubblici complessi e accelerarne la realizzazione. Nel caso di specie, la sua costituzione era obbligatoria in quanto i lavori in argomento sono di importo superiore alla soglia comunitaria che ne impone la costituzione e l’insediamento. Esso è composto esclusivamente da professionisti esterni indipendenti – tecnici e giuristi– che operano con funzioni equiparabili a quelle dei collegi arbitrali".
Nel caso specifico, il Cct è stato composto da un membro nominato dall'Ati appaltatrice, Roberto Colagrande; da un membro nominato dal dirigente tecnico dall’cmministrazione provinciale, Valentino Sansiviero; da un terzo membro con funzioni di presidente, Luigi Ciancaglini, nominato dal presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.
“Pertanto - puntualizza l'Ati - sia il presidente della Provincia Francesco Menna che altri esponenti politici locali risultano completamente estranei alla composizione del Cct. La consigliera Silvia Di Pasquale non ha in alcun modo preso parte al Cct né, dunque, ha mai partecipato alle decisioni dell’organo, non avendone né titolo né possibilità. Le dichiarazioni dei consiglieri provinciali di minoranza appaiono pertanto completamente infondate e fuorvianti oltre che diffamatorie”.
“L’attività del Cct - si legge ancora nel comunicato - si è svolta nella massima trasparenza, secondo i principi di legge e a tutela della corretta esecuzione dell’opera pubblica. A fronte delle riserve iscritte dall’Ati per complessivi € 1.162.079,83, il collegio, all’esito della propria istruttoria, ha ritenuto congruo riconoscere la somma di € 458.186,48, ben inferiore all’importo richiesto, a ulteriore conferma dell’imparzialità e della serietà del lavoro svolto”.
“Attaccare le imprese - incalza l'Ati nella nota inviata alla stampa - significa colpire indirettamente maestranze, decine di famiglie, fornitori locali e subappaltatori che ogni giorno lavorano con serietà e sacrificio per realizzare un’opera di interesse pubblico, è inaccettabile che per fini politici si screditi il lavoro e l’onorabilità di storiche aziende che all’interno del comparto produttivo delle costruzioni contribuiscono da ben oltre un secolo all’economia del territorio. Per questo motivo abbiamo già incaricato i nostri legali di predisporre ogni azione nelle sedi più opportune e competenti per tutelare l’immagine delle nostre aziende e dei nostri lavoratori”.
“L’Ati appaltatrice - si legge ancora - infatti sta operando nel pieno rispetto delle normative e con la determinazione di consegnare l’opera nel più breve tempo possibile. Appare dunque doveroso smentire anche l’asserita circostanza secondo cui i lavori procederebbero a rilento. A tal riguardo si evidenzia come la produzione proceda speditamente e nel solo mese di agosto siano stati gettati in opera oltre 750 metri cubi di calcestruzzo e montati più di 150.000 chilogrammi di ferro per armatura. L’Ati ha agito con massima responsabilità, affrontando imprevisti di grande rilievo come il rinvenimento e la bonifica di amianto e di rifiuti tossici pericolosi, oltre alla messa in sicurezza di un fabbricato limitrofo, stabilizzato attraverso una palificata straordinaria”.
“La trasparenza delle procedure - prosegue - è garantita proprio dagli strumenti di legge previsti a tutela della corretta gestione degli appalti pubblici. Si segnala inoltre che, trattandosi di opere finanziate dal Pnrr, vi è stata un’attenta verifica su tutte le procedure di gara e della fase dell’esecuzione da parte della guardia di finanza, la quale ha rimesso un verbale di 16 pagine, confermando l’assoluto rispetto della Legge e la regolarità di tutta la procedura. Le accuse diffuse pertanto, assolutamente prive di fondamento, non solo offendono la dignità dell’Ati appaltatrice ma rischiano di compromettere la serenità dei lavoratori e la stabilità di un indotto fatto di artigiani, imprese locali e fornitori oltre che delle figure professionali impegnate nell’esecuzione dei lavori unitamente alle imprese che stanno collaborando con professionalità e impegno alla realizzazione di un’opera strategica per il territorio e per la sicurezza degli studenti”.