Il fascicolo sanitario elettronico ignorato dagli abruzzesi
Domenica, 30 Giugno 2024 Abruzzo
Tra gennaio e marzo utlizzato solo dal 2% degli assistiti
Appena il 2% degli abruzzesi ha utilizzato il fascicolo sanitario elettronico fra gennaio e marzo di quest’anno.
Un dato ben al di sotto della già bassa media nazionale, che si attesta al 18%. Meglio, per forza di cose, i camici bianchi: nello stesso periodo il 96% dei medici di famiglia e pediatri di libera scelta ha effettuato almeno un’operazione sul Fascicolo. Nelle Asl lo ha usato il 74% dei medici specialisti abilitati.
Questa la fotografia scattata dal monitoraggio sull’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico da parte di professionisti e cittadini, pubblicato da ministero della Salute e Dipartimento per la trasformazione digitale.
Dai certificati Covid alle esenzioni, dalla consultazione dei referti alle prenotazioni e pagamento di visite ed esami alla scelta del medico. È quello che si può
fare grazie al fascicolo sanitario elettronico (Fse), che contiene la storia sanitaria di un paziente ed entro dicembre diventerà operativo su tutto il territorio nazionale.
“Avrà una ricaduta importante sulla vita quotidiana dei cittadini”, ha detto nei giorni scorsi il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Dai dati del monitoraggio disponibile sul sito monitopen.fse.salute.gov.it, si evince poi che i servizi più diffusi sono quelli legati all’accesso ai certificati Covid (95% delle Regioni), alle esenzioni (81%) e alla prenotazione e pagamento di visite ed esami (76%). Le regioni che offrono una maggiore quantità di servizi sono l’Emilia-Romagna e la Toscana (23 servizi) seguite da Lazio (22), Piemonte (21), Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento (18 servizi ciascuna). ”
Il Fse porta con sè anche un dibattito sulla privacy: fino al 30 giugno è possibile infatti opporsi alla condivisione dei dati sanitari precedenti al maggio 2020 con vari enti della Pubblica amministrazione.
Nei giorni scorsi il Garante Privacy ha notificato a 18 Regioni e alle Province autonome di Bolzano e Trento l’avvio di procedimenti correttivi e sanzionatori per le violazioni riscontrate nell’attuazione della nuova disciplina sul Fse 2.0, introdotta con il decreto del ministero della Salute del 7 settembre 2023.
I dati variano molto a seconda delle Regioni.
Se nella provincia autonoma di Trento il 64% dei cittadini ha usato il Fse e in Emilia Romagna il 40%, in molte regioni la percentuale è bassissima: 2% in Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, 1% in Calabria, Marche e Sicilia. In Lombardia ha usato il fascicolo elettronica il 23% dei cittadini, nel Lazio appena il 4%.
Il dato a livello nazionale è di 3.650.878 italiani che hanno effettuato un accesso al Fse da gennaio a marzo 2024, eppure sono già stati caricati i dati di 20.853.701 cittadini.
Al 31 marzo il 40% dei connazionali ha espresso il consenso alla consultazione dei propri documenti clinici da parte di medici ed operatori del Sistema sanitario nazionale.
Si va dall’88% in Emilia Romagna, 86 in Friuli Venezia Giulia e 85% in Veneto all’1% in Abruzzo, Calabria e Campania. In generale, 23.042.723 hanno detto sì alla consultazione dei propri dati su un totale di 58.255.223 assistiti.