Mariani “Buca sanità da 120 milioni di euro e rischio commissariamento"

Giovedì, 25 Aprile 2024 Abruzzo

Il consigliere regionale invita le minoranze ad abbandonare "opposione morbida"

“Avremo purtroppo un brutto periodo davanti a noi: in base ad alcuni approfondimenti effettuati sui conti consuntivi delle quattro Asl, che presto saranno resi noti, avremo un disavanzo di 120 milioni di euro circa, e questo significa il rischio concreto di tornare ad essere commissariati. Una ragione in più a favore di una opposizione implacabile al centrodestra di Marco Marsilio, e per dire basta ad atteggiamenti morbidi e concilianti”.

A lanciare la carica e sganciare la bomba è il consigliere regionale del Partito democratico Sandro Mariani, medico veterinario di Campli, in provincia di Teramo, riconfermato per un terzo mandato con 7.533 voti alle regionali del 10 marzo.

Nel secondo Consiglio della dodicesima legislatura, durante il quale si è discusso il programma di governo del riconfermato Marco Marsilio di Fratelli d’Italia, ancora una volta Mariani ha avuto un confronto molto acceso con il presidente. E del resto Mariani non è la prima volta che mostra una certa irritazione per uno stile di opposizione eccessivamente conciliante e dai toni bassi, incarnata in maniera plastica in campagna elettorale anche dal candidato presidente e ora consigliere regionale di opposizione Luciano D’Amico ex rettore dell’università di Teramo, che non a caso nella prima seduta ha ricevuto i complimenti anche dal presidente Marsilio.

Ma appunto, sostiene nell’intervista ad Abruzzoweb Mariani, davanti a macigni come  i costi della sanità a suo dire completamente fuori controllo, occorre cambiare atteggiamento.

“Negli ultimi cinque anni Marsilio e i suoi non hanno fatto altro che mettere la polvere sotto il tappeto. Ed ora però paghiamo in conto perché, ribadisco, rischiamo il tracollo del nostro sistema sanitario. Abbiamo analizzato i flussi economici e gli andamenti di spesa delle Asl e la situazione è davvero fuori controllo. E sappiamo che certe soglie economiche non possono essere superate, ed essendo noi già sorvegliati speciali, ci vuole poco per tornare ad essere il regime di commissariamento come prima del 2016. Un’ipotesi che ovviamente non auspico, non essendo per il tanto peggio tanto meglio. So bene cosa significa un commissariamento, essendo sato consigliere in quella fase, e il non poter utilizzare risorse per altre importanti finalità, che non sia quella di ridurre i debiti”.

Ne consegue che, “non da ora non condivido uno stile di opposizione un po’ troppo conciliante e morbida, che alcuni miei colleghi di minoranza invece gradiscono, e intendono portare avanti anche in questa nuova legislatura. Io ho sempre sostenuto che l’opposizione deve essere sì costruttiva, fattiva, ma anche implacabile. Anche perché i nostri competitor sono molto abili a dire cose molto lontane dalla realtà. No, non vanno fatti sconti. E io continuerò a non farli”.

Ed ecco dunque saggi della sua opposizione implacabile: “a maggior ragione fa davvero riflettere che la priorità per Marsilio sia invece un’altra, e che vorrebbe portare anche sul tavolo alla conferenza stato regioni: quella di aumentare il numero di assessori e consiglieri regionali per risolvere le sue beghe interne alla maggioranza. E il tema di cui ha parlato di di più in queste prime due sedute di consiglio. Ma non mi pare essere questa la priorità, che appunto è la sanità. E  ed è a questo proposito davvero incredibile che l’assessore Nicoletta Verì, bocciata dagli elettori e stata recuperata da Marsilio come assessore esterno. Umiliando per di più la Lega da cui Verì era uscita, per candidarsi con la lista del presidente. Se io fossi al posto al posto dei colleghi salviniani me ne andrei all’opposizione, per dare un segnale, dopo gli schiaffi che hanno preso”.

E a proposito di quanto affermato dal presidente Marsilio in aula, nuovamente accostando Mariani all’ex presidente della Regione Luciano d’Alfonso, replica stizzito Mariani: “la sua è una sorta di fissazione, questa storia dura da cinque anni, tengo a specificare che mia madre non mi ha concepito con D’Alfonso…. Parliamo piuttosto dei problemi seri. Ma nella nuova legislatura non è cambiato nulla: il presidente Marsilio ha dispensato le solite provocazioni e insulti e dopo cinque anni che ha già governato, continua a dare la colpa di quello che non va a chi l’ha preceduto. Chissà quando finirà questo interminabile periodo di prova”.