Bonacccini a Pescara, “L'autonomia differenziata in Abruzzo avrà pesanti conseguenze"

Domenica, 21 Gennaio 2024 Abruzzo

Il Governatore dell'Emilia Romagna ha attaccato frontalmente il Governo Meloni

Stamattina il presidente nazionale del PD e governatore della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini è intervenuto a Pescara, nel piazzale antistante la scuola media Foscolo, per una conferenza stampa/presidio sul tema “Sos scuole e periferie” insieme al candidato alla presidenza della giunta regionale per la coalizione Patto per l’Abruzzo Luciano D’Amico.

Bonaccini ha attaccato frontalmente il governo: “Il dimensionamento scolastico è un provvedimento sconclusionato: noi avremmo bisogno di aumentare i presidi scolastici nelle aree interne – e l’Abruzzo ha grandi aree interne – e invece la norma prevista dall’esecutivo Meloni farà sì che nelle aree interne avremo accorpamenti che poi rischieranno di diventare chiusure di classi o di scuole, e il rischio di classi-pollaio nelle città, che è il contrario di una didattica di qualità. Anche su questo tema, mi sembra che dal presidente della Regione Abruzzo non siano arrivati né un grido di allarme né una richiesta di discussione, esattamente come avviene nella sanità pubblica: la stanno demolendo, se ne sono accorti tutti ma si ha paura di disturbare il manovratore. Ho fatto per 6 anni il presidente della Conferenza delle Regioni e, anche quando c’era il PD al governo, se c’era qualcosa che andava contro gli interessi delle nostre comunità, protestavamo e chiedevamo di rivederlo. Qui invece si guarda più all’interesse del partito che della comunità”.

Il governatore emiliano ha poi osservato: “Sull’istruzione sta succedendo qualcosa di incredibile. Ho avuto una discussione col Ministro Valditara, offrendogli una mediazione sulla sua visione della scuola: lui l’ha rifiutata, ma qualche giorno dopo il governo lo ha costretto a tornare sui suoi passi. Il problema è che adesso c’è una norma che non si capisce: non c’è un motivo preciso per cui si taglia da una parte e non dall’altra, a me sembra che a questo punto conti l’appartenenza politica e non istituzionale”.

Per Bonaccini “oggi un Paese vince la sfida economica della competitività sulla base di quello che produce e progetta, sui cervelli, sui talenti, e invece qui c’è ancora troppo abbandono scolastico, si laureano ancora pochi studenti, e quindi bisognerebbe investire prima di tutto sulla scuola: questa è la grande infrastruttura – che io vorrei di priorità pubblica – che consente a tutti di avere lo stesso livello di istruzione, educazione e formazione. Io spero che anche chi ha votato per la destra e ha dei figli in età scolare si faccia qualche domanda, non per ragioni ideologiche ma di qualità della vita. Peraltro i presìdi scolastici sono presìdi di legalità, perché aiutano a costruire relazioni sociali: quando parliamo di periferie dovremmo parlare innanzitutto di scuola”.

“Tra le prime azioni che intraprenderemo non appena saremo al governo della Regione Abruzzo ci sarà, assieme al ritiro dell’adesione al progetto dell’autonomia differenziata, la revisione del dimensionamento scolastico”, ha detto D’Amico – E’ una presunta razionalizzazione che penalizza i cittadini. Questa Giunta regionale applica in modo aritmetico le disposizioni per il risparmio, a noi invece interessa affrontare i singoli problemi nell’interesse delle abruzzesi e degli abruzzesi, creare le condizioni per garantire i diritti essenziali, su tutti quelli alla salute e allo studio. Il nostro programma è radicalmente diverso da quello del centrodestra, puntiamo a fare in modo che le norme nazionali prendano in considerazione le situazioni di criticità. Le scuole non devono essere tagliate, sono presidi che in molte zone svolgono la doppia funzione di istruzione e formazione dei cittadini”.

Bonaccini ha definito l’autonomia differenziata “un provvedimento sconclusionato. Determinerà nelle aree interne, come quelle abruzzesi, accorpamenti e riduzioni di classi, e nelle città la creazione di classi pollaio. Eppure il Presidente della Regione Abruzzo non ha protestato, guardando come al solito agli interessi di partito”.