Venerdì, 26 Ottobre 2007 Notizie

Pescara: area di risulta, D'Alfonso annuncia la firma del contratto

Il centrodestra sbraita ma il sindaco va avanti predisponendo gli atti per la consegna dei lavori

di PAOLO VERCESI Il Tar rinvia di un mese l'udienza sul ricorso presentato da sei consiglieri comunali di centrodestra per bloccare i lavori del parco e parcheggio all'area di risulta e il sindaco D'Alfonso coglie la palla al balzo per annunciare l'imminente via ai lavori: il primo passo è la firma del contratto con l'azienda aggiudicataria dell'appalto da 60 milioni, la Toto costruzioni. Il rinvio dell'udienza al 22 novembre è stato dovuto all'assenza per indisposizione del giudice relatore Rasola. Un malessere provvidenziale per il Comune, perché quello che in un primo momento era sembrato un intoppo - il rinvio di tre settimane - s'è trasformato in un assist per D'Alfonso. Dal momento che il provvedimento di sospensiva non è stato concesso - anche perché ieri i legali dei ricorrenti non hanno voluto che i giudici si pronunciassero in tal senso - secondo il Comune «non c'è più il vincolo all'impegno assunto a suo tempo in via informale di astenersi nelle more di ogni attività, impegno che dunque cessa con oggi. In conseguenza, può iniziare l'esecuzione del provvedimento di aggiudicazione attraverso la stipula del contratto». Il colpo di scena ha spiazzato il centrodestra che ha annunciato per oggi una conferenza stampa. Ma già ieri si gridava al tradimento, al patto violato: «Firmare il contratto adesso vuol dire mettersi in una posizione a rischio da parte del Comune - ha sottolineato Carlo Masci, Udc - perché se la sentenza del Tar decreterà come noi sosteniamo la scarsa trasparenza del bando di gara e dunque il suo annullamento, a differenza di oggi l'amministrazione comunale potrebbe essere chiamata in giudizio per risarcimento danni». Sospiri e Di Luzio di An sono convinti del bluff del sindaco: «Scommettiamo che non firma nessun contratto? Neppure Toto avrebbe interesse a farlo, senza la certezza che tutto fili liscio». Il centrodestra potrebbe intanto spingere per un decreto di stop ai lavori l'altra volta superato dall'impegno reciproco ad attendere l'udienza di merito. Sempre che possano ancora tentare questa strada dal momento che ieri, su espressa richiesta del Tar, i legali dei ricorrenti vi avrebbero rinunciato. Caustico al riguardo il commento del professor Vincenzo Cerulli Irelli, legale del Comune, secondo il quale «i nostri amici del centrodestra ignorano o fanno finta di ignorare che l'aggiudicazione dell'appalto per le aree di risulta è un provvedimento esecutivo non sospeso dal Tar e perciò efficace ed esecutivo. Il fatto che finora non sia stato eseguito dipende esclusivamente dall'impegno informale preso davanti al Tar e che il Comune ha rispettato, di astenersi fino ad oggi da qualsiasi attività in merito. Ripeto: fino ad oggi». Ora si va avanti, dice in sostanza l'avvocato: «L'unica possibilità che avevano i nostri amici di centrodestra di evitare ciò sarebbe stata quella di chiedere al Tar un provvedimento cautelare di sospensione, ma essi non l'hanno fatto e, pur espressamente richiesti sul punto, vi hanno rininciato». Il sindaco D'Alfonso è fiducioso in una sentenza favorevole del Tar: «Il centrodestra ha sbagliato a scommettere tutto su un'aula. Quanto ai rischi di risarcimento, non ho avuto nessuna richiesta di danni per le 352 opere fin qui realizzate, mentre ricordo che la caserma dei carabbinieri non ancora realizzata è costata due milioni di danni (sui 4 finanziati) per colpa della vecchia amministrazione».