Sabato, 25 Maggio 2019 Vasto

Per salvare il Tribunale gli avvocati annunciano altri scioperi

Quattro giorni di astensione contro la chiusura: "Territorio teatro di un preoccupante aumento di fenomeni criminosi"

Il comunicato diffuso dai parlamentari del Movimento 5 Stelle non hanno affatto rassicurato gli operatori di giustizia del Vastese sulle sorti del Tribunale. “Che il Tribunale dovesse vivere ancora un anno lo sapevamo già“, sottolinea l’avvocato Angela Pennetta.

Gli avvocati vastesi proseguono compatti nella lotta. Il Consiglio dell’ordine presieduto dall’avvocato Vittorio Melone ha deliberato l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore civile e penale dal 4 al 7 giugno 2019 e una assemblea straordinaria il 4 giugno alle 10,30 a palazzo di giustizia. La decisione è stata presa al termine dell’ultima assemblea generale degli iscritti che si è tenuta alla presenza dell’avvocato Giuseppe Agnusdei, Presidente del Coordinamento per la tutela della giustizia di prossimità, e dei sindaci del territorio.

L’avvocatura del foro di Vasto, ha confermato lo stato di agitazione nell’attesa degli sviluppi auspicati in seguito agli incontri istituzionali. ed in particolare in merito all’incontro con il Sottosegretario Ferraresi. L’Assemblea ha deliberato in realtà l’indizione di due astensioni che potranno essere revocate nel rispetto dei termini di legge qualora dovessero intervenire novità. Nello specifico le astensioni riguarderanno la prima e l’ultima settimana di giugno.

Quest’ultima probabilmente in concomitanza con la manifestazione nazionale a Roma del Coordinamento nazionale per la tutela della giustizia di prossimità. Gli Avvocati , ribadiscono il fermo dissenso contro la soppressione del Tribunale di Vasto e della relativa Procura .

“E’ un provvedimento”, si legge nella delibera “totalmente disattento alle reali esigenze della comunità locale, incompatibile con il criterio di rapida e adeguata amministrazione della giustizia”. Come noto, il sottosegretario Ferraresi ha garantito al presidente Melone che almeno le cancellerie dovrebbero avere un pò d’ossigeno con l’arrivo di nuovo personale a giugno. La speranza è che sia davvero così.

“Quanto si sta verificando attualmente “, ricorda l’Ordine “non è più conciliabile con alcun principio di corretta amministrazione e non risponde alla domanda di giustizia del cittadino. Nel settore civile, i tempi per il rilascio di un esecuzione supera i due mesi; lo stesso avviene per sentenze e decreti ingiuntivi.In materia di lavoro. Anche per la fissazione delle udienze di separazione i ritardi sono grandi mentre l’intero settore delle esecuzioni sconta difficoltà per la sostanziale concentrazione dell’attività in una unica cancelleria. Nel settore penale la carenza di assistenti giudiziari ( tre anzichè 11 previsti nell’organico) rende estremamente difficoltoso lo svolgimento delle attività d’udienza penale in un territorio che è da tempo teatro di un preoccupante incremento di fenomeni criminosi”.

Paola Calvano (Il Centro)