Sabato, 20 Aprile 2019 Abruzzo

Le mani della mafia del Gargano sull'Abruzzo: smantellato il patto della cocaina

Operazione antidroga della polizia partita da Foggia con appendici a Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, Pescara e Francavilla. In dieci in manette

Si era esteso fino a Pescara, passando per Francavilla, il traffico di stupefacenti organizzato da boss pugliesi del Gargano. L'attività è stata smantellata dalla polizia al termine di una lunga indagine che ha abbracciato Foggia, Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, e appunto i due centri abruzzesi. In dieci sono stati arrestati con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Fra di essi esponenti di primo piano della criminalità organizzata e mafiosa attiva nel territorio del Gargano.

Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari. I particolari dell'operazione in una conferenza stampa del questore Mario Della Cioppa (in servizio a lungo nella questura di Pescara con incarichi investigativi e alla scuola di polizia Polgai) accompagnato dai dirigenti che hanno seguito le indagini, fra i quali Nicolino Sciolè, ispettore capo della divisione antidroga della squadra mobile di Pescara e in missione sul Gargano.

[Secondo da sinistra il questore Mario Della Cioppa e dietro di lui l'ispettore capo Nicolino Sciolè] Secondo da sinistra il questore Mario Della Cioppa e dietro di lui l'ispettore capo Nicolino Sciolè

Gli indagati sarebbero una trentina, dieci dei quali raggiunti da misure cautelari (5 in carcere e 5 ai domiciliari). L'indagine è partita nell'estate 2017 a seguito dei fatti di sangue avvenuti tra luglio ed agosto dello stesso anno sul Gargano, ovvero l'omicidio di Omar Trotta a Vieste ed il quadruplice omicidio di Mario Luciano Romito, del cognato e di due agricoltori in agro di San Marco in Lamis. Le indagini hanno permesso di accertare che, un nuovo capo aveva preso in mano le redini del gruppo criminale, avviando un copioso traffico di cocaina che interessava le piazze di Foggia, Manfredonia e Pescara. L'uomo, sfruttando le sue importanti conoscenze, in particolare, con un pregiudicato foggiano (vicino alla consorteria criminale dei Sinesi-Francavilla) ed un manfredoniano vicino alla consorteria criminale dei "Li Bergolis", ha avviato un fiorente traffico di stupefacenti finalizzato a realizzare profitti illeciti fuori dalla cittadina viestana.