Sabato, 20 Aprile 2019 Vastese

La terza vasca del CIVETA resta sotto sequestro

Respinto il ricorso del gestore della discarica. Il Forum H20 plaude alla decisione dei giudici

Resta sotto sequestro la terza vasca del Civeta. Il Tribunale del riesame di Chieti ha respinto il ricorso presentato dalla Cupello Ambiente, ritenendolo “infondato”. La società, che ha avuto in gestione la discarica, aveva chiesto, tramite l’avvocato Luigi Follieri, l’annullamento del decreto di sequestro o, in subordine,  il conferimento dei soli rifiuti provenienti dai comuni aderenti al Consorzio intercomunale del Vastese, sul presupposto che l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) consentisse il conferimento nell’impianto di rifiuti extra-consortili, cioè provenienti da altre regioni.

Pronunciandosi sul ricorso della Cupello Ambiente, il cui legale rappresentante Michele Silvestri è finito sotto inchiesta insieme ai vertici del Civeta, i giudici del riesame hanno confermato la tesi portata avanti dalla Procura che circa un mese fa  ha richiesto ed ottenuto dal Gip del Tribunale il sequestro della discarica sul presupposto che, nel biennio 2017-2018, siano stati conferiti 70mila tonnellate di rifiuti provenienti da altre regioni, in particolare da Lazio, Campania e Puglia, determinando un precoce esaurimento della vasca nata per accogliere i rifiuti indifferenziati dei comuni aderenti al Consorzio pubblico.

Esprimono soddisfazione per il rigetto del ricorso il Comitato in difesa del comprensorio e il Forum H2O. “Da tempo ci stiamo battendo per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti in Abruzzo e per un rapido abbandono delle discariche che storicamente hanno dato sempre grandi problemi”, dicono gli attivisti, “tra l’altro stiamo studiando la documentazione relativa al Civeta e stanno emergendo problematiche a nostro avviso estremamente preoccupanti che ci inducono a moltiplicare l’impegno su questo impianto. Riteniamo inconcepibile, infine, che sussistano ancora timidezze da parte di troppi amministratori locali e regionali rispetto al progetto per la nuova discarica (la cosiddetta “quarta vasca”) depositato dal privato Cupello Ambiente, gestore della terza vasca per conto del Consorzio”.

I sigilli alla vasca sono stati apposti dai carabinieri del Noe, la cui attività investigativa basata su accertamenti documentali ha accertato il conferimento di un grosso quantitativo di rifiuti da fuori Regione che, se da un lato ha assicurato alla società un cospicuo introito, dall’altra ha determinato la riduzione della capienza dell’invaso realizzato per dare risposte ai comuni consorziati.

In sostanza le indagini hanno confermato quello si sapeva da tempo e che la stessa Regione non poteva ignorare avendo raccolto in più occasioni le segnalazioni e le lamentele dei sindaci del comprensorio, alcuni dei quali sono stati anche sentiti in sede di Commissione di vigilanza.

Anna Bontempo (Il Centro)