Giovedì, 15 Novembre 2018 Molise

Istat,aumentano incidenti e morti strade

Focus 2017 sul 2016. Scorso anno 510 sinistri e 27 vittime

Nel 2017 si sono verificati in Molise 510 incidenti stradali che hanno causato la morte di 27 persone e il ferimento di altre 767. Rispetto al 2016, aumentano sia gli incidenti (+6,5%), in controtendenza con il dato nazionale (-0,5%), che i morti (+58,8%), con un incremento percentuale molto maggiore della media nazionale (+2,9%); diminuisce invece il numero dei feriti (-2,4%) in linea con il dato nazionale (-1,0%). Questi i dati contenuti in un focus messo a punto dall'Istat sugli incidenti stradali in Molise per l'anno 2017 e diffuso oggi alla stampa. In particolare, l'Istat rileva alta pericolosità lungo la Ss16 Adriatica, la Ss17 dell'Appennino Abruzzese e Appulo Sannitico (tratta molisana) e la Ss647 Fondo Valle del Biferno. L'indice di mortalità cresce nella provincia di Campobasso da 3,6 a 4,8 e nella provincia di Isernia da 3,4 a 6,5. Nel 2017 il maggior numero di incidenti (298, il 58,4% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 2 morti (7,4% del totale) e 403 feriti (52,5%).Rispetto all'anno precedente i sinistri aumentano del 26,8% in ambito urbano e del 62,5% sulle autostrade, mentre diminuiscono del 15,7% sulle strade extraurbane. Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (12,6 decessi ogni 100 incidenti). Più del 40% dei sinistri stradali avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane che su quelle extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 19,8% del totale, seguono quelli che avvengono nei pressi di una intersezione (16,4%) e di una curva (10,1%). Lungo le strade extraurbane il 27,8% degli incidenti si verifica in curva, il 14,6% nei pressi di una intersezione.

I costi sociali degli incidenti stradali in Molise nel 2017 ammontano, secondo il dossier dell' Istat, a più di 78 milioni di euro (254,0 euro pro capite) con un'incidenza di quasi lo 0,5% sul totale nazionale. A livello nazionale il costo dell'incidentalità per tutto il territorio italiano con danni alle persone è stimato in oltre 17 miliardi di euro (287,8 euro pro capite). Inoltre, sempre relativamente al 2017, il maggior numero di incidenti (298, il 58,4% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 2 morti (7,4% del totale) e 403 feriti (52,5%). Rispetto all'anno precedente i sinistri aumentano del 26,8% in ambito urbano e del 62,5% sulle autostrade, mentre diminuiscono del 15,7% sulle strade extraurbane. Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (12,6 decessi ogni 100 incidenti). Più del 40% dei sinistri stradali avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane che su quelle extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 19,8% del totale, seguono quelli che avvengono nei pressi di una intersezione (16,4%) e di una curva (10,1%). Lungo le strade extraurbane il 27,8% degli incidenti si verifica in curva, il 14,6% nei pressi di una intersezione. Nel periodo primaverile ed estivo la concentrazione degli incidenti è più elevata, in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza. Tra marzo e settembre si contano 348 incidenti (il 68,2% di quelli avvenuti durante l'anno) in cui hanno subito lesioni 508 persone (66,2%) e 21 sono decedute (77,8%). Oltre il 77% degli incidenti ha luogo tra le 8 e le 20 ma l'indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 3 e le 4 (28,6 morti ogni 100 incidenti) e tra le 22 e le 23 della notte (22,2), con valori di molto superiori alla media giornaliera (5,3). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 44,1% degli incidenti notturni, il 44,4% delle vittime e il 51,8% dei feriti. L'indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 13,2 decessi ogni 100 incidenti. Secondo i rilievi Istat, poi, in Molise il 35,7% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 45,7% del totale. Nei comuni delle Aree interne, caratterizzate da distanze superiori ai 20 minuti di percorrenza dai Poli urbani, gli incidenti rappresentano il 54,3% del totale regionale. Nel totale dei Centri il numero delle vittime è in aumento del 50,0% rispetto al 2016 mentre risulta in calo il numero dei feriti (-7,9%). Nelle Aree interne, invece, aumentano sia le vittime (+66,7%) che i feriti (+2,4%). Gli indicatori statistici di mortalità e gravità evidenziano una situazione pressoché analoga tra il totale Centri e il totale Aree interne, dove nel 2017 si registrano valori in linea con la media regionale (5,3 e 3,4). Gli indici di mortalità e gravità raggiungono quota 11,5 e 7,4 nei comuni periferici. Nei comuni della cintura questi indici sono pari, rispettivamente, a 9,8 e 5,3, in aumento rispetto al 2016. La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (60,8%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (128 casi, 7 vittime e 214 feriti), seguita dal tamponamento (85 casi, 2 decessi e 143 persone ferite).

La tipologia più pericolosa è la fuoriuscita o sbandamento del veicolo (9,9 decessi ogni 100 incidenti), seguono lo scontro frontale (9,1) e la caduta da veicolo (8,3). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 7,0 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (4,2 decessi). Nell'ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, la velocità troppo elevata e il mancato rispetto delle regole di precedenza o del semaforo sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 38,4% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la velocità troppo elevata incide da sola per quasi il 18%. Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per i giovani 15-29enni (18,1 per 100mila abitanti) e gli ultrasessantaquattrenni (9,2 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 70,4% delle vittime e il 64,0% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 18,5% dei morti e il 27,4% dei feriti, i pedoni l'11,1% dei deceduti e l'8,6% dei feriti. Il 53,0% dei pedoni feriti a seguito di incidente stradale ha più di 64 anni. L'indice di lesività standardizzato è pari a 456,3 per la classe di età 15-29 anni e a 275,4 per quella 30-44 anni.