Domenica, 15 Luglio 2018 Sport

MotoGP Marquez, nona sinfonia al Sachsenring. Rossi e Vinales a podio

Andrea Iannone solo dodicesimo dopo una caduta


Il sovrano della Sassonia è lui. Non sappiamo se in una vita post agonistica voglia estendere la sua egemonia pure in chiave politica su questo Bundeslander della Germania, ma in pista, al Sachsenring, Marc Marquez non fa prigionieri. Nona sinfonia, di fila, per lo spagnolo della Honda che su questo tortuoso toboga riesce a far suonare la sua moto come una chitarra accordata alla perfezione: vittoria, la quinta stagionale, a precedere sul podio un ottimo Rossi e Vinales, e altro allungo nel mondiale andando sul +46 proprio su Valentino.
ATTESA E AFFONDO — In una gara a due tempi, nemmeno una partita di calcio, il primo volto a gestire le gomme, vera chiave per emergere vittoriosi dalla contesa, e il secondo a tentare l’allungo decisivo, Marc lascia 10 giri di gloria a Lorenzo per poi passarlo e prendere il volo. Alle sue spalle Rossi ottimizza al meglio il potenziale a sua disposizione: parte in controllo, supera in una progressione costante ma non insensatamente impetuosa, sia Petrucci, sia Lorenzo e mette nel radar la sagoma di Marquez. A tratti il rivale si avvicina e diventa più nitido, ma qualche piega sapiente e alcuni colpi di gas dello spagnolo fanno la differenza, consentendogli di allungare con decisione. Successo perentorio di Marc, ma la Yamaha non ha sfigurato: al di là del 2° posto di Rossi, davvero eccelso e al suo miglior risultato stagionale, c'è anche il 3° dell'enigmatico Vinales, che affonda - sempre -, nelle prime fasi per poi trovare un ritmo da primato da metà gara in poi. Mistero!
LE DUCATI — Alle spalle di Vinales un quartetto assortito di Ducati: 4° Petrucci (Pramac), tonico e volitivo, ma calato nel finale; 5 ° un eccellente Bautista con la Desmosedici del team Nieto; 6° un Lorenzo che dopo un grande avvio si è sgonfiato forse in modo direttamente proporzionale al cedimento delle sue mescole (strana la sua scelta) e 7° un Dovizioso non particolarmente pimpante.
LE MESCOLE — Dopo il warm up a due facce della famiglia Espargaro, con il miglior tempo di Pol e il botto del fratello Aleix, costretto al forfeit dopo i controlli in ospedale per un trauma toracico, il via è preceduto dal mosaico di scelte delle mescole, la vera chiave della gara. Ecco le principali: Marquez dura davanti-soft dietro; Rossi, Dovi e Petrucci con doppia media; Vinales media-soft; Lorenzo con soft-media; Pedrosa con dura-media.
LA GARA — Al via Lorenzo scatta davanti a Petrucci, Marquez e Rossi, mentre dietro una carambola mette fuori gioco Miller, Iannone, Rins e Pol Espargaro. Il maiorchino detta l'andatura, con Marquez in agguato, Rossi che al 6° giro passa Petrucci per il 3° posto e Vinales che viene risucchiato nelle retrovie come spesso gli capita nella prima fasi di gara. Crutchlow si sdraia (curva 12), Marc inizia a incalzare il suo futuro compagno di squadra, al 10° giro va al comando e allunga. Dietro Rossi e Lorenzo lottano con agonismo, con Vale che ha la meglio e prova a lanciare il guanto di sfida a Marc. Respinto. Ultimi giri fatali a Lorenzo, che perde il podio e tante posizioni a vantaggio di Vinales, Petrucci e Bautista, che chiudono nell'ordine. Nulla di nuovo dalla Sassonia: il motomondiale va in vacanza con un sovrano incontrastato e alcuni sfidanti che provano a fondo a intaccarne la superiorità, ma vengono respinti con perdite. Difficile che le ferie possano cambiare qualcosa.
 Massimo Brizzi @maxbrizzi27