Sabato, 16 Dicembre 2017 Abruzzo

Capi contraffatti nei negozi: tre denunciati, sequestrata merce per 300mila euro

Blitz della Guardia di Finanza in un laboratorio clandestino e in un negozio a Bellante: nei guai un senegalese e due commercianti teramani

Nuovo sequestro delle Fiamme Gialle del comando provinciale di Pescara in un laboratorio clandestino di Montesilvano (Pescara) e in un negozio di abbigliamento di Bellante (Teramo). Nei giorni scorsi, militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Pescara, a seguito dell’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio, hanno scoperto l’ennesimo centro “clandestino” di contraffazione e confezionamento illecito di capi di abbigliamento e, soprattutto, un negozio di abbigliamento in provincia di Teramo, in cui i capi contraffatti venivano rivenduti. Del valore di circa 300 mila euro i capi di abbigliamento e i macchinari per la contraffazione sequestrati.

Prima il blitz nel laboratorio clandestino ai colli di Montesilvano (Pescara), poi in un negozio di Bellante (Teramo). Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pescara ha sequestrato macchinari e 300 mila euro di capi di abbigliamento contraffatti e denunciato tre persone, un senegalese e due commercianti teramani.

L’attività di servizio, iniziata in territorio pescarese sulle tracce di un senegalese dedito al confezionamento di capi recanti marchi contraffatti, proseguiva in territorio teramano, ove veniva scoperto, in aperta campagna, un casolare in cui lo stesso cuciva le etichette di note griffes su capi di abbigliamento “anonimi”. Dalla ricostruzione investigativa il giovane senegalese è risultato svolgere attività lavorativa in favore di due teramani, gestori di fatto di un’attività commerciale dedita alla vendita di capi di abbigliamento a Bellante. Il successivo controllo eseguito presso tale negozio permetteva il rinvenimento di centinaia di capi contraffatti, di noti brand tra cui Woolrich, Colmar, Stone Island e Moncler, esposti al pubblico per la vendita. L’attività si concludeva con il sequestro complessivo di oltre 3.500 capi di abbigliamento ed etichette contraffatti, nonché di macchine per cucire e materiale necessario al confezionamento. I tre soggetti (un senegalese e due teramani) sono stati quindi denunciati a piede libero. Il coinvolgimento di operatori economici regolari è il nuovo dato emergente. La nuova operazione di servizio e le investigazioni successive della Guardia di Finanza sul mercato del falso, dopo i rilevanti sequestri operati nei confronti di soggetti di origine senegalese, ha disvelato come il settore della contraffazione risulti appetibile anche da parte di soggetti italiani che si avvalgono di regolari punti vendita al dettaglio, carpendo la buona fede degli acquirenti e vendendo capi di abbigliamento a prezzi concorrenziali, così determinando l’evidente inquinamento dell’economia legale a danno dei commercianti onesti. Infatti, già in precedenza, in un altro caso, anche i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Pescara (noti come Baschi verdi), avevano eseguito un intervento in un negozio di Pescara, in cui pure erano stati individuati capi di note e diverse griffe del lusso, risultate all’esito di perizie tecniche, anch’essi contraffatti e posti in commercio nel canale ufficiale di rivendita ai consumatori, ignari di comprare in realtà capi contraffatti, seppur abilmente. Nella circostanza erano stati rinvenuti e sequestrati oltre 300 articoli tra etichette, abbigliamento, scarpe e accessori di svariate marche quali Adidas, Balenciaga, GGDB (Golden Goose Deluxe Brand) e Yohji Yamamoto, la cui contraffazione è stata confermata da apposite perizie tecniche. Tra gli articoli sequestrati, anche etichette rinvenute, all’interno del negozio, dei marchi Chanel, Balenciaga, Gucci e Dolce & Gabbana, che venivano applicate ai prodotti provenienti dalla Cina con il fine ultimo di truffare i clienti, convinti di acquistare un prodotto “originale”.

Fonte "Il Centro"