Lunedì, 11 Dicembre 2017 Chieti

Confcommercio si mobilita per ribadire il proprio “no” a Megalò 2 e lancia l’allarme rosso

“Ogni piccolo negozio che chiude blocca la catena distrubutiva che regge ancora la nostra economia”

Un sit-in pacifico inscenato, malgrado la pioggia, a due passi dal cantiere
di Megalò 2 dove, però, non si sono visti i lavori tanto annunciati.
Confcommercio Chieti, questa mattina, si è mobilitata contro il progetto
relativo al raddoppio del centro commerciale Megalò che, in questi giorni
pre festivi, ha subito una forte accelerata per mano della ditta proponente
decisa ad iniziare i lavori malgrado i pareri contrastanti delle autorità
competenti. Un colpo basso per il piccolo commercio locale già alle prese
con una congiuntura negativa senza precedenti che porterà a numeri
impietosi a fine anno tra cessazioni e nuove aperture di attività
commerciali sul territorio come avverte Marisa Tiberio, presidente
provinciale Confcommercio Chieti. “I dati in nostro possesso sono davvero
preoccupanti ad ulteriore riprova del momento negativo attraversato dal
commercio al dettaglio locale che, però, resta un punto saldo del nostro
tessuto ecomonico. Un concetto questo- spiega Tiberio- che vogliamo
ribadire a chiare lettere in questa giornata in cui si torna a parlare
dell’ennesimo centro commerciale nel nostro comprensorio.” A dire il vero
i lavori annunciati non si sono visti. O meglio è scattato l’allestimento del
cantiere con la predisposizione di cartelli recanti informazioni lacunose e
la presenza di appena un paio di operai. “Abbiamo assistito ad una sorta di
messa in scena di cattivo gusto con una ruspa ferma e cartelli in cui la ditta

dichiara- afferma Tiberio- di dover lavorare con una manovalanza
numericamente tutta da decifrare per un mega insediamento commerciale.
Qualcosa non quadra.” Per questo Confcommercio reitera il proprio parere
negativo su Megalò 2. “Rappresenterebbe un danno ambientale enorme in
termini di cementificazione e significherebbe la morte della città. La nostra
non è una visione conservatrice o mossa da interessi di bottega-
puntualizza Tiberio- bensì realista. Il commercio è un tessuto vivo per cui
bisogna creare le condizioni di esistenza normativa ed amministrativa, con
il rispetto delle regole esistenti e con un riequilibrio immediato tra negozi
di vicinato e grande distribuzione. Inoltre urge creare condizioni
economiche capaci di supportare il commercio cittadino con politiche di
sostegno e di incentivi. Per ogni negozio chiuso si ferma la catena
distributiva e si arreca un danno alla filiera, anche e soprattutto in termini
di occupazione.” Proprio sui posti di lavoro annunciati da Megalò 2, il
presidente di Confcommercio precisa. “Si parla di 400 posti di lavoro che
sono solo slogan per creare consenso nella popolazione. Sappiamo tutti
quali sono le forme contrattuali della grande distribuzione quindi invitiamo
le persone ad aprire gli occhi e ad evitare facili entusiasmi. Chiediamo solo
il rispetto delle leggi- sottolinea Tiberio- e il buon senso di una ditta
proponente che pensava di approfittare del periodo di festa per trovarci
distratti ed impreparati. E invece noi siamo qua e non arretreremo di un
centimetro nella nostra battaglia.”